Satiro (testa maschile testa di Satiro)

Satiro, sec. II d.C.

Testa di Satiro, la cui natura ferina è indicata solamente dalle lunghe orecchie appuntite e dalle due caruncole ai lati del collo, essendo priva dei caratteristici cornetti sulla fronte. Ha il capo cinto da una corona di pinoe leggermente inclinato verso destra, con i capelli irsuti portati all'indietro, con ciocche a fiamma o a uncino. Il volto, contrassegnato da una leggera depressione al centro della fronte, ha gli occhi rivolti verso l'alto e la bocca semiaperta che lascia intravedere la chiostra superiore dei denti, in un'espressione delicatamente patetica. Gli angoli degli occhi e della bocca, alcune ciocche dei capelli sono lavorati a trapano. Il lato posteriore della testa è trattato rozzamente.

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO testa maschile testa di satiro
  • MATERIA E TECNICA marmo greco a grana grossa/ a trapano
  • MISURE Altezza: 25 cm.
  • CLASSIFICAZIONE scultura/ statuaria/ statua di figura mitologica
  • AMBITO CULTURALE Periodo Romano/ Età Antoniniana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Archeologico Nazionale di Venezia
  • LOCALIZZAZIONE Museo Archeologico Nazionale di Venezia
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La testa di Venezia rivela un’interpretazione del tutto particolare rispetto a quella nota per gli altri esempi di Satiri, specialmente per il rendimento formale e contenutistico, proteso a evidenziare una visione più intimistica, senza scadere in toni patetici troppo accentuati. Scompare, infatti, l’intonazione gioiosa e vivace del Satiro sorridente e il ghigno sardonico di altri tipi di Satiri; piuttosto si afferma un nuovo velato turbamento interiore, che per esempio si nota anche nel Satiro che trasporta sulle spalle Dioniso bambino, conservato a Villa Albani, a Roma. Queste considerazioni hanno indotto la critica a ritenere che l’originale cui si è ispirata la testa di Venezia risalga alla seconda metà del II a.C., quando i valori della tradizione pergamena, ovvero l’intonazione patetica e il tormentato pittoricismo di qualificazione barocca, incominciano a perdere la propria autonomia, sotto l’impulso della nuova corrente neoclassica che ripropone noti schemi medio-ellenistici in modo freddamente distaccato, “bloccato” nei valori essenziali delle reviviscenze contenute dell’arte classica. La testa di Venezia, pur essendo una copia romana, rappresenta dunque una significativa testimonianza dell’acquetamento della tradizione barocca medio ellenistica.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA S162
  • ENTE SCHEDATORE Regione Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0