Mithra (altorilievo rilievo cultuale)

Mithra tauroctono, secc. II/ III d.C. fine/inizio

Rilievo cultuale che raffigura il dio Mithra nell'atto di uccidere il toro: il dio, con la testa rivolta all'indietro e con lo sguardo verso l'alto, vestito di tunica legata alla vita, le brache e il berretto frigi, con il mantello svolazzante alle spalle, trafigge il collo del toro con un coltello a larga lama, mentre con la mano sinistra ne solleva il muso verso l'alto e con il ginocchio sinistro lo preme a terra, tenendo ferma la zampa posteriore con la gamba destra. Sul corpo del toro, la cui coda termina con spighe di grano, sono raffigurati lo scorpione mentre stringe con le chele i testicoli dell'animale, il serpente e il cane intenti a bere le gocce della ferita. Si nota l’uso del trapano per la resa delle ciocche dei capelli di Mithra, ottenuti con la cosiddetta tecnica "a ponticelli", in contrasto cromatico con il volto di ispirazione classico-ellenistica, come rivela lo sguardo degli occhi, resi con una profonda incisione. Anche la massa corporea del toro, molto plastica e possente, è resa con effetti pittorici chiaroscurali. Sul retro il rilievo è sbozzato.

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO altorilievo rilievo cultuale
  • MATERIA E TECNICA marmo lunense/ a trapano
  • MISURE Altezza: 110 cm
    Lunghezza: 113 cm
  • CLASSIFICAZIONE scultura/ altorilievo
  • AMBITO CULTURALE Periodo Romano/ Età Imperiale/ Epoca Tardoantoniniana-età Severiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Archeologico Nazionale di Venezia
  • LOCALIZZAZIONE Museo Archeologico Nazionale di Venezia
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il rilievo era murato in una torre di Palazzo Venezia, a Roma, sede degli ambasciatori veneziani nell'Urbe; esso giunse a Venezia per volontà di Girolamo Zulian, al termine del suo mandato di ambasciatore della Serenissima a Roma. A suggerirgli l'acquisizione per la sua collezione fu probabilmente lo scultore Antonio Canova. Il rilievo è da considerarsi opera di una bottega romana, come indicano il tipo di marmo lunense e la provenienza cinquecentesca del pezzo, educata nella tradizione classico-ellenistica del periodo tardoantoniniano-severiano. Esso rientra nella tipologia indicata da Leroy Campbell (Type I) e può essere confrontato con altri esempi marmorei di provenienza romana che sembrano ispirarsi a uno stesso modello o cartone di bottega, di cui due sono conservati, rispettivamente, presso il Virginia Museum of Fine Arts di Richmond e l’Art Museum dell’Università di Princeton; a questi si aggiungono anche i tre rilievi conservati a Roma, presso il Museo di Conservatori, Villa Doria Pamphilj e il Museo Torlonia.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA S162
  • ENTE SCHEDATORE Regione Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0