Cammeo Zulian
Busto di Giove con egida e corona di quercia, di tre quarti verso sinistra. il volto del dio è caratterizzato dal contrasto tra le superfici lisce dell'epidermide e il modellato fortemente chiaroscurale delle chiome e della barba. Da notare gli occhi, con incise le iridi e le pupille, levate verso l'alto a sinistra. Le chiome ricciute, finemente lavorate a ciocche mosse, si sollevano in due onde spartite al centro sulla fronte. La testa è coronata da un serto di quercia, conservato solo parzialmente. La barba è suddivisa in riccioli che scendono paralleliLa l, coprendo parzialmente il collo poderoso. Il busto, tagliato alle spalle, è nudo, ma sulla spalla sinistra è gettata l'egida, "portata come un piccolo mantello" (Sena Chiesa 1997, p. 127).
- FONTE DEI DATI Regione Veneto
- OGGETTO gemma cammeo
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MATERIA E TECNICA
calcedonio-sardonice (pietra a due strati); cammeo
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MISURE
Lunghezza: 62,00 mm
Spessore: 16,4 mm
Larghezza: 67,00 mm
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CLASSIFICAZIONE
glittica romana di età imperiale
- AMBITO CULTURALE Glittica Romana Di Alta Età Imperiale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Archeologico Nazionale di Venezia (già Collezione G. Zulian)
- LOCALIZZAZIONE Museo Archeologico Nazionale di Venezia
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La lunga storia del cammeo Zulian può essere ripercorsa grazie a una serie di documenti: la gemma fu scavata in Efeso poco prima del 1787 e donata allo Zulian da L. Dricon Cortazzi. Passato allo Stato nel 1795, il cammeo fu trasferito a Parigi dai commissari napoleonici nel 1799 e restituito a Venezia dal principe Metternich nel 1815 (De Paoli 1997, con bibliografia precedente). Lunghissima è la storia degli studi e molto varie le datazioni attribuite al pezzo, straordinario per qualità e tecnica. La prima ipotesi, che ha prevalso a lungo, è la datazione in età ellenistica, spesso connessa con l'ambito del barocco pergameno di II secolo a.C. (ad esempio Anti 1930). L. Sperti attribuisce invece il cammeo alla glittica romana, più precisamente ad età adrianea (prima metà II secolo d.C.). In effetti, alcuni elementi di carattere antiquario spingono in direzione di una cronologia di età imperiale: come sottolinea Sena Chiesa 1997, "la rappresentazione alessandrina del sovrano con l'egida (a cui si aggiunge in ambito romano la corona di quercia, come simbolo di vittoria militare riferito alla corona civica repubblicana assegnata ancora ad Augusto) viene assunta a Roma dal princeps e dai suoi discendenti in particolare nella preziosa produzione celebrativa glittica dovuta ad artisti di formazione tardoellenistica...Attraverso una sorta di simbolismo riflesso, l'egida tolemaica e la corona di quercia romana, simboli dell'imperatore vittorioso assimilato al padre degli dei, tornano dunque a caratterizzare, in età imperiale, Juppiter Victor, il dio direttamente legato alla maestà imperiale, che assume, rielaborandolo, un famoso modello, quello pergameno...L'epoca in cui la tradizione ellenistica viene ripresa con un elegante e levigato virtuosismo, e in cui l'agata zonata a tre strati viene nuovamente lavorata con particolare tecnicismo ed effetti pittorici è la tarda età augustea e quella tiberiana". La studiosa propone quindi, in via ipotetica, una datazione tra tarda età augustea ed età tiberiana, confermata anche da G. Platz-Horster 2002, che pone come terminus ante quem il 20 d.C. Tale cronologia sembra allo stato attuale la più plausibile, basandosi su considerazioni di carattere tecnico, stilistico ed antiquario.
- TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
- SPECIFICHE DI REPERIMENTO "Dissotterato in Efeso poco prima del 1787" e donato a G. Zulian da Luca Drigon Cortazzi, console di Venezia a Smirne (De Paoli 1997, p. 292)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- ENTE SCHEDATORE Regione Veneto
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2013
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0