stele funeraria (stele funeraria a pseudoedicola)

ca. 50 d.C. - ca. 99 d.C.

La stele a pseudoedicola presenta speccio epigrafico lateralmente delimitato da paraste con capitello di tipo corinzio poggiato su base leggermente aggettante, lisciata e sormontata da listello piatto. All'interno dello specchio epigrafico, circa al centro del supporto, è ospitato un incavo semisferico corniciato nella metà superiore (diametro cm. 55; profondità cm 34) sicuramente successivo all'iscrizione (comporta una parziale perdita del testo) e probabilmente dovuto a reimpiego. Nella metà inferiore del fronte si collocano due incavi squadrati (altezza cm. 14 x profondità cm. 11 ca.) posti presso i lati alla stessa altezza all'interno dello specchio epigrafico. Il testo presenta lettere di modulo allungato, segni di interpunzione triangoliformi con vertice verso il basso ed hedera distinguens alla riga 5 e 17.

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO stele funeraria stele funeraria a pseudoedicola
  • MATERIA E TECNICA calcare ammonitico bianco locale
  • MISURE Altezza: 195 restante cm
    Spessore: 43 cm
    Larghezza: 88.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Culturale Romano, Produzione Veronese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • LOCALIZZAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Possibile integrazione alternativa alla riga 13: [l(ibertae)] pro [f(iliae)]. Per quanto riguarda la provenienza, Tommaselli ritiene che la stele provenga dalla chiesa di S. Zeno; Mommsen rifiuta questa lettura sostenendo che Tommaselli aveva erroneamente interpretato una nota nel manoscritto di Targa. Targa collocava infatti a S. Zeno un'altra stele (CIL V, 3373) che menzionava un individuo recande gli stessi tria nomina (Sex. Salanius P. filius Mandatus) del personaggio ricordato in CIL V, 3422. Questa identificazione consente comunque di ipotizzare un'origine urbana della stele in questione. L'iscrizione si data alla II metà del I secolo d.C. sulla base dei caratteri paleografici (modulo allungato delle lettere, hedera distinguens) e del formulario adottato. L'uscita arcaica in -ai del dativo femminile sembrerebbe propendere per un arretramento della datazione ma potrebbe anche semplicemente trattarsi di una scelta stilistica.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA C023091
  • ENTE SCHEDATORE C023091
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • ISCRIZIONI fronte - [S]ex(to) Salanio Sex(ti) f(ilio) Pob(lilia) / Mandato Viriano / IIIIIIvir(o).// V(ivus) f(ecit) / S[ex(tus)?---] f(ilius) / [------] / [------] / [------] / Paco[niai] Sex(ti) f(iliae) / Paullai uxori, / Sex(to) Virio Sex(ti) f(ilio) / Mercatori, / [Vi]riai Sex(ti) [f(iliae)] / Berullai, / Placido / conservatori / p(atrimonii) n(ostri). - Lettere posate maiuscole - Incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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