Si tratta di un orologio solare “ad ore canoniche”, le quali rappresentavano un’antica suddivisione della giornata stabilita dalla chiesa cristiana per scandire i momenti di preghiera comune. In Puglia si conservano alcuni tra i migliori esemplari di orologi solari medievali d’Italia e tra questi rientra l’orologio di Altamura; si tratta di una meridiana verticale a ventaglio, formata da sette linee radiali aventi origine dal centro, che creano sei spazi, e dotata di una linea del mezzogiorno (la sesta ora), verticale come in tutti gli altri modelli di questa categoria. Il disegno rievoca la forma di ventaglio semi-aperto rivolto verso il basso, da cui deriva il nome. Tale tipologia di orologio solare è piuttosto rara nella nostra penisola, mentre appare comune in Oriente ed in Grecia, località tanto vicina alla Puglia e che con essa intratteneva comprovati fitti scambi commerciali. Alla linea verticale del mezzogiorno, indicante la sesta ora e creata dalla proiezione dell’ombra dello stilo metallico, ne corrisponde una speculare incisa. Il foro di posizionamento dello gnomone (stilo metallico) è ben visibile nella pietra. Le pietre soprastanti quella su cui si trova la meridiana riportano alcune iscrizioni: su quella di sinistra si leggono le sigle D CA PP, su quella di destra il numero 1554, che potrebbe indicare l’anno di realizzazione dell’orologio. Tale numero appare segnato con un solco più netto rispetto a quello delle linee temporali.. Al di sotto della linea dell’ora sesta spicca una vistosa ‘M’, probabilmente a significare meridie, termine latino col significato di mezzogiorno. A sinistra sotto la linea accanto a quella verticale si leggono un segno simile ad una ‘&’ ed una ‘T’ (probabilmente indicante Tertia). Ad un’epoca posteriore sarebbe da attribuire il numero 22 (o 21?) posto in corrispondenza dell’ultima linea a destra, aggiunto forse per adattare l’orologio antico alle ore italiche