avvisatore sismico

1874 - 1874

Alla base è posta una calotta sferica di legno, su cui sono intagliate otto scanalature orientate secondo i punti cardinali. In cima alla calotta è fissata una punta di ferro rivolta verso l’alto. Un’asta metallica a forma di L rovesciata sorregge un pendolo articolato in due parti. Si tratta di un tubicino di ottone a cui è fissata assialmente una sfera, al di sotto della quale è agganciata una barra cilindrica di vetro con appesa per il vertice una massa a forma conica. Alla base il cono termina con una vite di forma concava, che mantiene una sferetta di ottone in delicato equilibrio fra la massa del pendolo e la punta della calotta. La massa conica contiene al suo interno un ago di acciaio. La calotta è circondata da una fascia di legno inclinata verso la parte opposta dell’asta di sospensione, che termina con un foro circondato da due contatti elettrici di ottone. La calotta e la fascia che la avvolge sono limitate da un anello in legno

  • OGGETTO avvisatore sismico
  • MATERIA E TECNICA FERRO
    LEGNO
    Ottone
    VETRO
  • MISURE Diametro: 40 cm
    Altezza: 100 cm
  • CLASSIFICAZIONE movimenti sismici
    strumento avvisatore
    sismologia
  • ATTRIBUZIONI Malvasia Antonio Galeazzo (1819/ 1884): progettista
  • LOCALIZZAZIONE CREA
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il prototipo dello strumento fu realizzato nel 1874 dal conte bolognese Antonio Galeazzo Malvasia per il suo osservatorio privato e poi trasferito nell’osservatorio da lui stesso fondato presso il Santuario di San Luca a Bologna. Il CREA posside un secondo esemplare fatto realizzare a Roma da Michele Stefano de Rossi per l’Osservatorio di Rocca di Papa. Nell'inventario dei beni mobili dell'Osservatorio ed Archivio Centrale Geodinamico presso il Comitato Geologico di via Santa Susanna a Roma, nel 1886, risulta un’avvisatore sismico Malvasia. È possibile supporre che si tratti di questo apparecchio poi confluito nel Museo di sismologia istituito nel 1895 da Pietro Tacchini presso l’Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica, proveniente dall'Osservatorio Geodinamico di Rocca di Papa, da dove de Rossi trasferì gran parte della strumentazione installata nei locali del Comitato Geologico. Lo strumento fa attualmente parte della collezione museale di Meteorologia, Sismologia e Idrobiologia, raccolta strettamente legata all’istituzione del Regio Ufficio Centrale di Meteorologia (1876) ed ai suoi fondamentali sviluppi storici. Primo servizio governativo di meteorologia e geofisica con ruolo di centralità, l’Ufficio ha avuto la propria sede presso il prestigioso complesso monumentale del Collegio Romano dal 1879 al 2016. Suo antico progenitore era l’Osservatorio Meteorologico e Astronomico del Collegio Romano, noto ai più come Torre Calandrelli, mentre suo erede ultimo è il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, attraverso l’ex Unità di Ricerca per Climatologia e la meteorologia applicate all’Agricoltura (CRA-CMA) dal 2017 inglobata nel Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente (CRE-AA). Con la chiusura del Laboratorio Centrale di Idrobiologia (2007), la collezione si è arricchita anche di una parte del museo dello storico laboratorio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201385793
  • NUMERO D'INVENTARIO 59434
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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