magnetofono

1958 - ca 1960

Registratore a nastro magnetico per bobine da 13 cm alimentato a corrente alternata. Contenitore: in plastica bianca, dotata di aperture traforate sulla parte anteriore e posteriore per l'altoparlante e la ventilazione del motore. La base, su cui è montata la struttura, è in plastica grigio scuro. Le bobine sono situate sulla parte superiore del dispositivo e protette da un coperchio trasparente incernierato in plastica. I controlli del magnetofono si trovano anch'essi sulla parte superiore: sul bordo destro ci sono cinque pulsanti verde, grigio, bianco, giallo e rosso, rispettivamente per la riproduzione, l'arresto, l'avanzamento rapido, il riavvolgimento e la registrazione del nastro; a sinistra si trova l'indicatore del livello di registrazione. Una scala numerata da 0 a 100, con un'asticella mobile, rappresenta l'indicatore di avanzamento del nastro, azzerabile tramite una rotella sul lato anteriore sinistro. L'interruttore di accensione è una rotella situata sul lato anteriore destro. Sotto la bobina sinistra è posizionato il commutatore per il cambio delle tensioni di alimentazione. Il volume si regola con una rotella in plastica rossa situata sul lato frontale. Sul lato destro del dispositivo si trova la presa di ingresso per il microfono o altri apparecchi, mentre sul lato sinistro è presente la presa di uscita del segnale audio. Sul retro del magnetofono sono collocati un supporto bipolare per il cavo di alimentazione e il fusibile di protezione Motore: elettrico alimentato a corrente alternata. Sistema di registrazione e riproduzione del suono: registrazione elettroacustica del suono mediante trasduttore (testina) magnetico; riproduzione mediante altoparlante interno; ingresso microfonico, uscita cuffia/altoparlante esterno. Modalità d’uso: posizionare il magnetofono su una superficie stabile e collegarlo a una fonte di alimentazione regolando la tensione di ingresso tramite il selettore sul fondo del registratore (110V, 125V, 160V, 220V). Trattandosi di un registratore a bobina aperta, l'utente deve caricare il nastro magnetico sulle bobine del registratore: sollevare lo sportello trasparente e alloggiare la bobina contenente il nastro magnetico nella vaschetta di sinistra, svolgere il nastro e facendolo passare davanti alle testine magnetiche poste al centro e collegarlo alla bobina ricevente posta a destra. Sia in caso di registrazione che di riproduzione, avviare il meccanismo di trasporto del nastro per far scorrere il nastro attraverso il dispositivo. Successivamente, impostare il magnetofono sulla modalità desiderata: registrazione o riproduzione. Nel caso della registrazione, regolare il livello del segnale di ingresso tramite il volume per garantire una registrazione ottimale. Quando si è pronti, registrare il suono desiderato premendo il pulsante di registrazione. Se si desidera invece riprodurre il suono precedentemente registrato, impostare il magnetofono sulla modalità di riproduzione. Avviando il meccanismo di trasporto del nastro e premendo il pulsante di riproduzione, il suono registrato in precedenza sarà riprodotto dagli altoparlanti o dagli auricolari collegati al magnetofono. Durante la riproduzione, è possibile regolare il volume e sfruttare altre funzioni disponibili, come l'avanzamento veloce o il retrocesso veloce. Una volta completata l'attività di registrazione o riproduzione, il nastro può essere riavvolto alla posizione iniziale, se necessario

  • OGGETTO magnetofono
  • MISURE Misura del bene culturale 1201354455: 10x26x16 cm
  • ATTRIBUZIONI John Geloso S.a
  • LOCALIZZAZIONE ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi)
  • INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia della riproduzione del suono ha radici nel XIX secolo, con le prime invenzioni che permettevano di registrare e riprodurre suoni. Nel 1877, Thomas Edison inventò il fonografo, il primo dispositivo capace di registrare e riprodurre suoni, utilizzando un cilindro di cera e un ago vibrante. Successivamente, nel 1887, Emile Berliner introdusse il grammofono, che utilizzava dischi piatti anziché cilindri. Questo permise la produzione in massa di dischi e contribuì alla diffusione della musica registrata e alla nascita dell’industria discografica. La registrazione magnetica, sviluppata nel XX secolo, rivoluzionò ulteriormente l'industria audio. Alla fine degli anni Venti del Novecento, l'ingegnere Fritz Pfleumer sviluppò il primo nastro magnetico utilizzando una striscia di carta ricoperta di materiale magnetico, offrendo una qualità audio superiore rispetto ai dischi e ai cilindri fonografici. Il primo dicembre 1932 Pfleumer concesse ad l'azienda tedesca AEG il diritto di utilizzare la sua invenzione (con brevetto datato al 1928) per costruire il primo registratore a nastro al mondo. Nel 1935 AEG presentò il primo registratore su nastro magnetico funzionante durante la Fiera Internazionale di Berlino, utilizzando un nastro magnetico in celluloide ricoperto di ossido di ferro come supporto di registrazione. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale la registrazione su nastro magnetico divenne un'importante tecnologia per le comunicazioni militari, questa divenne cruciale nell'industria musicale, radiofonica e cinematografica. I magnetofoni diventarono strumenti essenziali per la registrazione e la riproduzione di suoni, rivoluzionando il mondo dell'audio con una maggiore qualità del suono, flessibilità e facilità d'uso. I registratori magnetici riuscirono a garantire prestazioni migliori dei dittafoni a cilindro. Inoltre, grazie ai prezzi concorrenziali, il magnetofono ebbe l'opportunità di diffondersi in fasce della popolazione molto più ampie del tradizionale mercato dei dittafoni. Rispetto ai cilindri, il supporto magnetico poteva essere immediatamente riavvolto e registrato nuovamente. I primi registratori magnetici erano a filo d'acciaio, ma già negli anni '50 il nastro magnetizzato si impose come principale supporto per la registrazione fino all'affermarsi delle tecnologie digitali negli anni '90. In Italia, i primi apparecchi furono realizzati nel dopoguerra dai cugini Arrigo e Giuseppe Castelli dell’azienda Magnetofoni Castelli. Questa ditta concesse la licenza per i suoi magnetofoni alla nota azienda Geloso di Milano. Fondata nel 1931 da Giovanni Geloso, un ingegnere italo-argentino, l'azienda Geloso ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'audio elettromeccanico in Italia. Fin dagli esordi, Geloso si è dedicata alla produzione di apparecchiature radiofoniche e strumenti di registrazione. Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, Geloso ha contribuito significativamente alla diffusione della radio nel paese, fornendo apparecchiature radiofoniche di alta qualità per uso domestico e professionale. Nel dopoguerra, l'azienda ha ampliato la sua gamma di prodotti, includendo strumenti musicali e apparecchiature audio professionali come magnetofoni, amplificatori e giradischi. Durante gli anni Sessanta e Settanta, i magnetofoni Geloso divennero molto popolari in Italia tra un vasto pubblico di appassionati. Un esempio è il modello G.257 descritto in questa scheda. Nel numero dell’estate del 1961 del “Bollettino Tecnico Geloso”, una pubblicazione trimestrale gratuita, questo veniva descritto così: “Il magnetofono G 257 è quanto di più avanzato, moderno e funzionale la tecnica possa oggi realizzare in questo campo. Esso è in grado di soddisfare pienamente e di rispondere a qualsiasi normale esigenza”.La rivista offriva non solo le risorse necessarie per la riparazione e la messa a punto delle apparecchiature Geloso, ma anche aggiornamenti, consigli, istruzioni, specifiche tecniche, schemi elettrici e tutte le informazioni utili per tecnici e appassionati dell’epoca. L'azienda ha cessato l'attività nel 1972
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201354455
  • NUMERO D'INVENTARIO 345304
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2024
  • ISCRIZIONI lato frontale - VOLUME - maiuscolo - inglese
  • STEMMI lato superiore placchetta - Marchio - Placchetta con il marchio e il nome del modello
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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