Maschera antigas con sistema ideato dall’ingegnere Serafino Radi, inventore e combattente di origini piemontesi. Consisteva nel collegare l’apparecchio telefonico da campo mediante un filo alla maschera Small Box Respirator (S.B.R.) inglese mediante un amplificatore della voce all’altezza del tubo metallico, per mezzo del quale il telefonista poteva interloquire senza togliere la maschera. Il facciale in tessuto gommato era munito di oculari in acetato racchiusi in cornice metallica. L’interno era provvisto di una molla stringi naso e boccaglio in gomma. Un tubo a “T” con valvola di espirazione dell’aria connetteva il facciale ad un tubo corrugato di 30 centimetri in tessuto vulcanizzato flessibile e resistente che finiva in una cartuccia filtrante in latta. La cartuccia, attraverso cui passava l’aria inspirata, conteneva un miscuglio granulare di sostanze inattivanti, ed era riposta in una sacca di tela kaki con tracolla chiusa da bottoni. La maschera realizzata in 6 differenti taglie era assicurata alla testa mediante cinturini elastici neri garantendo una perfetta aderenza