pressa incollatrice per pellicole 8mm, 16mm, 9,5mm
ca 1940 - ca 1970
Bolex Paillard (1930/)
1930/
Dispositivo in metallo costituito da una base rettangolare con due montanti ai lati che sorreggono un perno longitudinale. A questo perno sono vincolate due piastre reclinabili in metallo libere di ruotare di circa 120° a cui sono sovrapposte due placche di compressione (pressori) che si bloccano sulle piastre mediante due mollette in metallo. Sotto alle placche di compressione, sulle piastre, si trovano dei dentini dove si inseriscono i fori della pellicola che si vuole tagliare e incollare. Sulla base, tra le piastre, è inserito un tagliente.||La pressa è dotata di scatola in cartone e foglio di instruzioni. Nella scatola è presente anche un raschietto con manico in bachelite e lama in canevasite con due lame di ricambio
- OGGETTO pressa incollatrice per pellicole 8mm, 16mm, 9,5mm
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MATERIA E TECNICA
bachelite
canevasite
cartoncino
METALLO
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MISURE
Altezza: 5,5 cm
Lunghezza: 9,5 cm
Peso: 800 g
Larghezza: 13,5 cm
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CLASSIFICAZIONE
montaggio
post-produzione
industria, manifattura, artigianato
cinematografia
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ATTRIBUZIONI
Bolex Paillard (1930/): costruttore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
- INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La produzione di un filmato non termina con le riprese effettuate con la cinepresa. Fin dall'inizio della storia del cinema si è vista la necessità di effettuare tagli delle scene riprese o per esigenze narrative nel caso di filmati professionali o per correggere eventuali errori di ripresa o ancora per riparare eventuali rotture della pellicola. Il montaggio del filmato è una composizione delle inquadrature, ottenuta mediante tagli e unioni di pellicole ed una successiva sincronizzazione del sonoro. Se nel caso professionale venne introdotta ben presto la moviola (1924), per filmati amatoriali o a carattere divulgativo si utilizzavano spesso le presse incollatici.||Già nel 1896 Georges Méliès introdusse l'uso di tagli e successivi incollaggi di fotogrammi per ottenere rudimentali effetti speciali. Nel 1915 David Wark Griffith, regista americano, fu il primo ad utilizzare il montaggio per fini narrativi.||Nacque ben presto il lavoro del montatore che doveva tagliare il materiale a disposizione secondo le indicazioni del regista, isolare i singoli elementi e congiungerli a formare le singole scene. Montando tra loro le scene si ottengono le sequenze e poi il film completo.||Se naturalmente si rese da subito necessario utilizzare in ambito professionale strumenti sofisticati come la moviola, soprattutto con l'avvento del sonoro, anche nel campo amatoriale o divulgativo-didattico si dovette ricorrere ben presto alla creazione di dispositivi che semplificassero il taglio e l'incollaggio delle pellicole. Non erano infrequenti le sovrapposizioni inesatte dei due capi di pellicole o le errate distanze tra le perforazioni o le rotture durante le proiezioni. Vennero così ideate le presse incollatici, prima rudimentali (anni '20) costituite da basette in legno con tre alette di cui le due laterali fungevano da presse e quella centrale da taglierina. Poi la pellicola veniva passata con carta abrasiva fine e incollata tenendola nella pressa. Successivamente le presse si perfezionarono, divennero in metallo, con alette con dentini posti alle distanze corrette per inserire i fori di perforazione della pellicola, placche di compressione e taglienti disposti direttamente sulle alette. Esistevano anche presse ad adesivo, ovvero le due parti di pellicola venivano unite mediante un particolare nastro adesivo.||Oggi tutto questo è sorpassato sia in ambito professionale che amatoriale con l'avvento del digitale. Anche quando, in ambito professionale, il girato è in pellicola viene riversato in digitale e lavorato con strumenti informatici. Nel caso amatoriale le videocamere digitali permettono montaggio e qualsiasi tipo di manipolazione (tagli, inserti musicali, dissolvenze, ecc) utilizzando semplici software installati sui computer domestici
- TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301985338
- NUMERO D'INVENTARIO 10736
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2011
- ISCRIZIONI coperchio scatola - PAILLARD BOLEX PAILLARD BOLEX PAILLARD BOLEX PAILLARD BOLEX PAILLARD BOLEX PAILLARD BOLEX ||FABRICATION SUISSE||MADE IN SWITZERLAND - maiuscolo - a stampa su carta - ENG/ FRA
- STEMMI pressore destro, scatola - commerciale - Marchio - Bolex Paillard - 2 - scritta "paillard" inscritta in una circonferenza con le lettere L allungate fino a toccarla e la scritta "Bolex" in corsivo che le attraversa
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0