bobina da 1000 spire per basse tensioni
ca 1974 - ca 1974
Leybold-heraeus Gmbh (1967/ 1987)
1967/ 1987
Queste bobine sono costituite da 1000 spire. Gli avvolgimenti sono realizzati con fili di rame di spessore 0,7mm.||La custodia delle bobine è in materiale sintetico, trasparente nella parte posteriore per riconoscere le spire dell'avvolgimento, ed è chiusa da tutte le parti con fessure laterali per il raffreddamento ed apertura quadrata per inserirvi il nucleo ad U.||Inizio, centro e fine degli avvolgimenti sono collegati a tre boccole di sicurezza inserite sulla parete frontale della custodia.||Vicino alle boccole sono impressi il nome della ditta costruttrice, il modello, il numero di spire, la resistenza in corrente continua, l'induttanza e la corrente massima ammessa in modo permanente
- OGGETTO bobina da 1000 spire per basse tensioni
-
MATERIA E TECNICA
METALLO
RAME
-
MISURE
Altezza: 8,5 cm
Lunghezza: 11 cm
-
CLASSIFICAZIONE
laboratorio
didattica
Fisica sperimentale
induzione elettromagnetica
fisica
elettricità e magnetismo
-
ATTRIBUZIONI
Leybold-heraeus Gmbh (1967/ 1987): progettista/ costruttore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
- INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano.||L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente.||Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti.||Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale.||Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica.||I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori.||Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti.||Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china.||I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione.||Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali.||Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione.||Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario.||Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984
- TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300634335
- NUMERO D'INVENTARIO 11830
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2011
- ISCRIZIONI frontale - 562 15||MADE IN GERMANY||n=1000 ca. 9,5 Ohm||L=0,044H max 1,25A - maiuscolo/ numeri - a stampa su plastica -
- STEMMI frontale - Marchio - Leybold-Heraeus GmbH - 2 - scritta LEYBOLD con la parte alta della lettera L racchiusa in una circonferenza
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0