reostato doppio a cursore, blindato
Questo reostato è costituito da due corpi di avvolgimento disposti parallelamente, attorno ai quali sono fissati gli avvolgimenti resistivi. ||I corpi d'avvolgimento, costituiti da un particolare cemento isolante, sono fissati ad un rivestimento perforato, in metallo verniciato a fuoco, che li ricopre entrambi e che scherma tutti i punti di contatto. ||I due avvolgimenti sono collegati tra loro tramite una lamina metallica e sono collegati a quattro morsetti a boccola, collocati sulle pareti esterne del rivestimento, necessari per i collegamenti ai dispositivi di alimentazione e misura e per la messa a terra.||Nella parte superiore del rivestimento è alloggiata un'asta sulla quale scorre un cursore con manico in materiale isolante e due contatti in metallo che poggiano ciascuno su uno solo dei due avvolgimenti.||Sulla parte superiore del rivestimento, una targhetta in metallo riporta il nome dell'azienda costruttrice e alcuni dati tecnici dello strumento (resistenza massima 2,1Ohm e corrente massima ammissibile 32A).||La custodia, nella parte inferiore, termina con sei piccole zanche che permettono il fissaggio dello strumento ad un banco di lavoro
- OGGETTO reostato doppio a cursore, blindato
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MATERIA E TECNICA
CERAMICA
FERRO
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MISURE
Altezza: 23 cm
Lunghezza: 56 cm
Larghezza: 29 cm
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CLASSIFICAZIONE
resistenza variabile
fisica
elettricità e magnetismo
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ATTRIBUZIONI
Seci S.a (notizie Dal 1955): costruttore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
- INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano.||L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente.||Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti.||Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale.||Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica.||I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori.||Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti.||Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china.||I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione.||Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali.||Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione.||Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario.||Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984
- TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300634313
- NUMERO D'INVENTARIO 11249
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2011
- ISCRIZIONI superiore - TIPO 5012/D Ohm 2.1||A 32 V max 500||N° 402 - maiuscolo/ minuscolo/ numeri - a incisione e stampa su targhetta in metallo -
- STEMMI superiore - commerciale - Marchio - SECI - SECI - MILANO
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0