apparecchio fotografico per tricromia, a soffietto, a lastre 9x12

ca 1900 - ca 1925

Questo apparecchio è costruito prevalentemente in legno ed ha forma all'incirca parallelepipeda con maniglia laterale in cuoio per il trasporto.||Su tre lati dell'apparecchio sono inserite altrettante pareti estraibili, due in legno ed una in vetro opaco montata con cornice in legno, che permettono l'inserimento delle lastre fotografiche e la manutenzione interna.||Attraverso il vetro opaco era visibile il soggetto inquadrato ed era possibile la messa a fuoco.||Dalla parte opposta è inserito l'obiettivo con il dispositivo di regolazione del diaframma a iride e il dispositivo di scatto dell'otturatore.||Attraverso due rotelle, poste lateralmente, era possibile regolare la posizione dell'obiettivo rispetto alle lastre, permettendo così la messa a fuoco

  • OGGETTO apparecchio fotografico per tricromia, a soffietto, a lastre 9x12
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    Ottone
    specchio
    VETRO
  • MISURE Altezza: 21 cm
    Lunghezza: 26 cm
    Larghezza: 25 cm
  • CLASSIFICAZIONE tricromia
    industria, manifattura, artigianato
    Fotografia
  • ATTRIBUZIONI Bermpohl & Co (1900 Ca./ 1956): costruttore
    Hugo Meyer & Co (fine Sec. Xix/ 1991)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fin dall'inizio della storia della fotografia si è sentito il bisogno di ritrarre la realtà con i suoi colori naturali.||Mentre ci si accontentava di ritocchi effettuati sulle stampe, molte furono le sperimentazioni per ottenere fotografie a colori.||Nel 1861 il fisico James Clerk Maxwell produsse la prima fotografia a colori: fece tre fotografie della stessa coccarda in tessuto scozzese (tartan) anteponendo alle lastre tre diversi filtri colorati: rosso, verde, blu. Poi proiettò le tre lastre con tre diversi proiettori, posponendo a ciscuno di essi un filtro dello stesso colore utilizzato per la ripresa (più un quarto proiettore con filtro giallo probabilmente perchè i negativi di quel tempo erano molto sensibili al blu). La sovrapposizione delle tre immagini produceva un'immagine a colori della coccarda.||Infatti questi tre colori primari, sovrapposti in varie proporzioni, danno tutti i colori dello spettro.||Alla fine del XIX secolo Frederic E. Ives e Adolf Miethe perfezionarono questo esperimento e crearono un apparecchio fotografico tricromatico che produceva dei cromogrammi da vedere con appositi proiettori.||Nel 1899 Miethe e Bermopohl, un produttore di apparecchi fotografici, introdussero sul mercato il primo apparecchio per tricromia che permetteva con un solo scatto di impressionare le tre lastre necessarie alla successiva stampa a colori dell'immagine.||Un'altra strada verso la fotografia a colori fu quella percorsa dai fratelli Lumiere che, a partire dal 1904, iniziarono a produrre le loro autocromie: spennellavano le lastre fotografiche in b/n a sali d'argento, con fecola e pigmenti di colori rosso, verde e blu ed emulsioni fissanti.||I granelli di fecola e pigmenti fungevano da filtri per la luce che incideva sulle lastre fotografiche. In questo modo si otteneva un negativo a colori (molto tenui) ma complementari rispetto a quelli veri. Procedendo alla stampa si ottenevanoi colori naturali.||Le autocromie sono le antesignane delle diapositive su pellicola sintetica a colori.||Questo apparecchio era distribuito in Italia da G. Bielloni di Milano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300634094
  • NUMERO D'INVENTARIO 7759
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI posteriore - COMPOUND - Hugo Meyer & Co - maiuscolo - a incisione e stampa su targhetta in metallo -
  • STEMMI posteriore - commerciale - Marchio - Hugo Meyer & Co - Bermpohl & Co. Berlin
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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