Raccolta Pantalena Volpe (raccolta, bene semplice)

raccolta personale, ca 1918/11/00 - ca 1919/11/00

L'insieme è costituito da 354 esemplari formati da 363 stampe alla gelatina sali d’argento su carta baritata semiopaca di formato 13x18. Sedici positivi sono assemblaggi panoramici composti da due o tre stampe (cinque assemblaggi formati da due positivi accostati e due costituiti da tre parti). Gran parte dei positivi reca al verso diciture manoscritte con le date precise, le occasioni della ripresa e una numerazione progressiva

  • OGGETTO raccolta personale
  • SOGGETTO Architettura religiosa - Chiese - Restauri
    Militari - Ufficiali - Generali
    Austria - Carinzia
    Corpi d'armata - Armate - Genio
    Danni di guerra - Riparazioni di guerra
    Grande guerra - Guerra mondiale 1914-18
    Veneto - Treviso - Venezia
    Costruzioni - Infrastrutture - Ponti - Viabilità - Strade
    Argini - Arginature - Corsi d'acqua - Fiumi - Piave - Tagliamento
  • CLASSIFICAZIONE FOTOGRAFIA DI GUERRA
  • ATTRIBUZIONI Squadra Fotografica Comando Genio Sesta Armata (1915-1920 Ca): fotografo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto centrale per il catalogo e la documentazione
  • LOCALIZZAZIONE Conservatorio delle Zitelle
  • INDIRIZZO Via di San Michele 18, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fondo Pantalena-Volpe è stato acquisito dall’ICCD nel 2005 dalla signora Antonietta Volpe che lo ha ereditato dalla madre. Quest’ultima lo aveva recuperato ad Aragona (Ag), a casa della sorella Amalia Maria Maggiordomo, dopo la sua morte avvenuta nel 1975. Le fotografie appartenevano probabilmente allo zio di Antonietta Volpe, Giuseppe Pantalena; è dalla combinazione di questi due cognomi che al fondo è stata attribuita l’attuale denominazione. Giuseppe Pantalena era un tenente del XXIII Battaglione Zappatori del Corpo del Genio Militare e come tale aveva preso parte alla Prima Guerra Mondiale. Le fotografie che compongono il fondo documentano parzialmente la ricostruzione intrapresa, soprattutto in Veneto, da parte del Genio Militare dopo la Grande Guerra, come anche il lavoro di ripristino degli argini del Piave, dopo la piena del 1919. Giuseppe Pantalena riesce a portare con sé, di ritorno in Sicilia, alcune stampe appartenenti ad una documentazione ben più ampia. Dalla numerazione presente al verso dei positivi è possibile infatti immaginare un corpus iniziale di circa 1300 esemplari. Le riprese sono a cura della Squadra Fotografica Comando Genio Sesta Armata. La dicitura generica comprende fotografi anonimi poiché generalmente i soldati fotografi non erano professionisti, tranne qualche eccezione, ma dilettanti che utilizzavano l’apparecchio fotografico anche prima del conflitto: si tratta più facilmente di ufficiali appartenenti al ceto nobile o borghese sia per il costo delle attrezzature che per la mancanza di abitudine mentale all’uso della fotografia nei ceti popolari. All’inizio del conflitto esistevano solamente tre squadre fotografiche: una a disposizione del Comando Supremo e quattro squadre telefotografiche da montagna. Progressivamente, anche in considerazione del potenziale propagandistico della fotografia, si sviluppò un’articolazione del servizio funzionale ad una maggiore produzione di immagini. Prova ne sia un catalogo di vendita di fotografie di guerra (che nel 1933 era alla seconda edizione) che raggruppava i soggetti in ben trenta capitoli, tra i quali troviamo anche i “servizi vari del Genio, strade, ferrovie e ponti”. Molte delle fotografie del fondo Pantalena Volpe sono state pubblicate nel 1919, a cura del Comando Supremo dell’Esercito, dallo Stabilimento Tipo-Litografico Militare di Bologna, in due volumi intitolati: L’Esercito per la rinascita delle terre liberate – Il ripristino delle arginature dei fiumi del Veneto dalla Piave al Tagliamento e Il ripristino della viabilità. Ponti e strade. Sono rintracciabili gli stessi assemblaggi presenti nel fondo Pantalena, applicati alla pagina ed apribili. Il Ministero delle terre liberate dal nemico venne istituito nel gennaio 1919 con la funzione di dirigere e coordinare l'opera di tutte le amministrazioni pubbliche per quanto relativo alla ricostruzione della "ricchezza nazionale e alla piena efficienza produttiva" (dei territori annessi all'Italia durante la prima guerra mondiale). Fu soppresso con Regio decreto nel febbraio 1923 e le sue funzioni furono rispettivamente devolute alle amministrazioni competenti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fondi fotografici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201254150
  • NUMERO D'INVENTARIO 0001 - 0354
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2009
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA inventario (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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