Ravenna. Museo Arcivescovile, capitello a due zone

negativo, ca 1882 - ca 1882
  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Emilia Romagna - Ravenna - Museo Arcivescovile - Sala della collezione lapidea e della statua di porfido - Capitello a due zone
    Architettura religiosa - Chiese - Cattedrali - Basilica Ursiana - Cappella Arcivescovile
    Scultura - Capitello a due zone - Corone con foglie di acanto - Leone alato di San Marco - Uomo alato di San Matteo - Cornucopia - Chrismon - Monogramma del vescovo Pietro - Iscrizione
    Scultori - Manifattura costantinopolitana - 493-519
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    collodio
  • MISURE Misura del bene culturale 0800649501: 24x20 cm
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Ricci, Luigi (1823-1896): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Basilica ed ex Monastero benedettino di San Vitale
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lastra oggetto d'esame, appartiene al fondo denominato Santa Teresa, dal nome dell'ospizio in cui, negli anni Settanta del Novecento, vennero rintracciati 846 negativi su lastra di vetro, prevalentemente al collodio, realizzati dalla ditta Luigi Ricci tra il 1869 ca. e il 1914. Le lastre, tra il 1979 e il 1980 vennero ufficialmente acquisite in donazione dalla Soprintendenza di Ravenna, e costituiscono molto probabilmente il deposito che negli anni Trenta, Corrado Ricci, figlio dello stesso Luigi e fondatore della Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna, Santi Muratori, direttore della Biblioteca Classense e Renato Bartoccini, l'allora soprintendente ai Monumenti, cercarono invano di far acquisire al Comune di Ravenna per la fototeca dell'Istituto di Studi Bizantini. Per notizie biografiche su Luigi Ricci, si veda la ricca bibliografia prodotta da Paola Novara, allegata a questa scheda. Del capitello raffigurato sulla lastra in esame, non si conosce l'originaria collocazione; considerato per molto tempo, facente parte della Cappella Arcivescovile, ad oggi definitivamente attribuito al pontificato di Pietro II si ritiene che venne collocato in quella sede nel XVI da Giulio della Rovere. Non si esclude in realtà, la primitiva appartenenza a qualche struttura del complesso episcopale del sobborgo di Classe, che venne commissionato proprio al vescovo Pietro II. Il destino del reperto in esame si unì a quello degli arredi della Basilica Ursiana, venne trasferito nel Museo Arcivescovile presumibilmente negli anni Cinquanta del Novecento, quando ebbe luogo il nuovo allestimento per volontà di monsignor Mario Mazzotti. Prima di tale data, come accadde per molti dei frammenti staccati ma fortunatamente salvati alla ricostruzione dell'intera basilica, il reperto dovette essere conservato nel lapidario voluto dall'arcivescovo Maffeo Niccolò Farsetti e successivamente, nell'Ottocento, allocato in un nuovo allestimento, che vedeva alcuni dei reperti inseriti e murati nelle pareti. Apprendiamo dal volume citato in questa scheda (Gardini, Novara 2011), che Luigi Ricci documentò questa nuova ridisposizione dei reperti nella Sala Lapidaria, prima dell'intervento del soprintendente Giuseppe Gerola fondatore, nelle prime due decadi del Novecento, del vero e proprio Museo Arcivescovile. La frase incisa su questo capitello si completa con un'altra iscrizione su di un analogo capitello presente nello stesso museo, così tradotta: "Pietro, vescovo della chiesa ravennate, compì quest'opera, iniziata dalle fondamenta, in onore dei santi". La lastra oggetto d'esame, presenta, apposta su etichetta in basso a sinistra, l'inventariazione 221, che possiamo ricondurre, riscontrando affinità inventariali e di soggettazione al catalogo del 1882, di cui si riporta in OSS la titolazione completa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800649501
  • NUMERO D'INVENTARIO 14416
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI supporto primario: lato emulsione: su etichetta: in basso a sinistra - 221 - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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