Ravenna, San Francesco. Architrave romano di reimpiego

negativo, post 1877 - ante 1882

Il soggetto della lastra appare quasi completamente isolato dal contesto: tale effetto dovrebbe essere determinato dalla messa in opera di azioni di mascheratura, magari abbinate alla tecnica dello scontorno, di cui però non v'è traccia sul negativo. La ripresa potrebbe dunque essere tratta da una stampa positiva già mascherata

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Italia - Emilia-Romagna - Ravenna - Basilica di San Francesco
    Arte romana - Scultura - Rilievi - Architravi - Cornici - Modanature
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    collodio
  • MISURE Misura del bene culturale 0800649362: 237x195 mm
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Ricci, Luigi (1823-1896): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE ex monastero di San Vitale
  • INDIRIZZO via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lastra al collodio, dovuta al fotografo ravennate Luigi Ricci, riprende il bel frammento di architrave romano riutilizzato come sostegno nella cripta della basilica di San Francesco a Ravenna. Il negativo presenta un’etichetta con numerazione 330, utile alla ditta per archiviare e individuare i negativi quando erano necessari per la stampa positiva. Soltanto a partire dal terzo catalogo Ricci del 1882, redatto con gli elenchi delle fotografie acquistabili presso lo studio, compare il soggetto del rilievo scultoreo, poi riproposto nelle seguenti edizioni con il medesimo identificativo. La cronologia di ripresa è certamente da porsi dopo il 1877, quando la cripta venne riaperta - anche per intervento di Corrado Ricci - mentre il termine ante que potrebbe essere individuato nel 1882, quando il soggetto apparve in catalogo. Il complesso di San Francesco - originariamente basilica Apostolorum in seguito dedicata a San Pietro - fu oggetto di un complesso intervento di restauro in occasione del VI centenario dantesco del 1921 (le lastre Ricci conservate nel Fondo Santa Teresa documentano la situazione precedente i restauri). I lavori, iniziati alla fine della Grande Guerra, furono primariamente diretti ad eliminare le superfetazioni moderne, trasformando in maniera profonda l'aspetto tardosettecentesco dato da Pietro Zumaglini; in tale occasione si rinvennero anche le importanti decorazioni pittoriche trecentesche della Cappella Polentana. Il convento, edificato dai francescani, ospita attualmente il Museo dantesco nei due chiostri (istituzione ideata per le celebrazioni del Centenario dal soprintendente Ambrogio Annoni e dallo stesso Corrado Ricci)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800649362
  • NUMERO D'INVENTARIO 13926
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA registro inventariale (1)
    registro inventariale (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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