Sirmione - La Rocca al vespero
positivo,
post 1925 - ante 1930
Fotografia Colombi (bin) (studio)
attivo secondo quarto del XX secolo
Stampa alla gelatina con immagine posta al centro e margine bianco, bordo della carta dentellato
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Lombardia - Brescia
- Sirmione - Castello Scaligero
Elementi architettonici - Torri
Architettura militare - Fortificazioni - Castelli scaligeri
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MATERIA E TECNICA
CARTA
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Fotografia Colombi (bin) (studio): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Porro Schiaffinati, ex Chizzola
- INDIRIZZO via Gezio Calini 26, Brescia (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il positivo fa parte di un gruppo di dieci fototipi dello stesso formato, morfologicamente simili nel margine bianco attorno all’immagine e nel bordo dentellato. L’autore è il medesimo: Gerardo Colombi, conosciuto anche come Fotografia Colombi (BIN) e Fotografia d’Arte Colombi, attivo a Milano nel secondo quarto del Novecento. Benché molte delle sue riprese appartengano alle collezioni milanesi del Castello Sforzesco e siano rintracciabili nella banca dati della Regione Lombardia, non si hanno dati precisi sulla cronologia della sua attività professionale. Interessante notare che sul nostro fototipo è riportato l’indirizzo Via Roma 66 e non "corso di Porta Romana 66" come in altri esemplari più tardi. Questo circoscrive il periodo legato al regime fascista che modificò la toponomastica della strada. Si può ulteriormente circoscrivere l’arco di ripresa confrontando il servizio con le immagini pubblicate nel 1926 nel contributo dell’architetto Carlo Calzecchi sulla rivista del Touring Club “Le vie d’Italia”: i restauri del castello, intrapresi nel 1919, sono pienamente terminati. Il dato è confermato dal fatto che i disegni per il nuovo ponte levatoio (visibile in questa immagine) risalgono proprio al 1925 e sono dello stesso Calzecchi. Occupata per lungo tempo dagli Austriaci che avevano utilizzato come magazzini i locali tra i torrioni, edificando all’interno senza cura per l’esistente, otturando le aperture originali e aprendo invece arbitrariamente nuove finestre, la Rocca di Sirmione necessitava di lavori strutturali. Già a partire dal 1914 il Consiglio Superiore per le Belle Arti e le Antichità aveva concesso l’autorizzazione, attuando lo sgombro degli uffici municipali e promuovendo l’inizio delle attività di recupero. L’immagine documenta pertanto il risultato successivo al restauro con il ripristino di camminamenti e merlature e l’eliminazione delle superfetazioni accumulate nel corso del tempo. Dal punto di vista fotografico l’immagine risente di un certo pittorialismo amplificato dal viraggio della stampa che rende intenso il chiaroscuro e i toni del grigio più caldi, vicini al bruno: la conferma di questa scelta stilistica ci viene anche dal titolo “la Rocca al vespero” che sottolinea la suggestione data dall’ora. Il risultato però in questo caso è assai piatto con una uniformità di toni scuri che rendono difficile la lettura della complessità architettonica. Alcune parti risultano fuori fuoco, forse volutamente per favorire un effetto di morbidezza d’insieme
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303268926
- NUMERO D'INVENTARIO 1250
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- DATA DI COMPILAZIONE 2019
- ISCRIZIONI supporto primario, recto, sotto l'immagine - Sirmione - La Rocca al vespero/ Bin - corsivo alto-basso -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0