Mantova, Camerino della Paleologa detto delle quattro stagioni

negativo, post 1926 - ante 1929
Anonimo
1878
  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Mantova - Dipinti murali - Restauri
  • MATERIA E TECNICA gelatina bromuro d'argento/ vetro
  • ATTRIBUZIONI Anonimo: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico SBAP BS
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Chizzola Porro Schiaffinati
  • INDIRIZZO via Gezio Calini, 26, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lastra mostra il cosidetto Camerino delle Stagioni, facente parte dei ricostruiti Gabinetti o Camerini della Paleologa nel corso del restauro avvenuto nel 1827-1828. Il distacco delle decorazioni murali che ornavano la palazzina della moglie di Federico II Gonzaga, posta innanzi al Castello di San Giorgio, avvenne nel 1899, prima che la costruzione, ritenuta pericolante e irrecuperabile, fosse abbattuta. Codesto camerino, l'unico fra quelli salvati a conservare la decorazione giuliesca, era inizialmente destinato alla distruzione (sorte che toccò alla sala delle quattro dee e alla loggetta). Solo la volontà di Achille Patricolo che stabilì di tentare un distacco delle decorazioni, ne garantì la conservazione. Oltre alle figurazioni delle quattro stagioni furono preservati alcuni genietti alati e alcuni animali, nonché poche delle volute vegetali che decoravano la saletta. Cottafavi racconta che "lo strappo di tali affreschi non fu molto fortunato e peggiore ne fu la conservazione poiché le tele, fermate su listelli di legno, giacquero fino al 1923 in uno stanzone aperto alle intemperie per mancanza di serramenti alle finestre" e che "un tentativo di collegamento fra le varie parti, impreso nell'anno 1920, fu subito abbandonato forse per mancanza di mezzi pecuniari, fors'anche perché si comprese che un restauro non era possibile se non ricostruendo gli ambienti, impresa questa a sua volta dispendiosa e rischiosa". Bisognerà infatti attendere i mesi fra il maggio del 1927 e il dicembre del 1928 perché i materiali dei tre gabinetti trovino sistemazione in un'ala del I piano del castello, cui si avrà accesso dal cosiddetto Camerino oscuro, area sgombrata dall'Archivio notarile e modificata architettonicamente in modo da accoglierli. La lastra mostra una fase del restauro successiva alla ricostruzione architettonica dei camerini, ma precedente alle vaste integrazioni pittoriche di cui sarà oggetto questa sala. Anche Giannantoni asserisce che fra i gabinetti della Paleologa quello delle stagioni «è quello dei tre giuntoci più mutilo». (Clinio Cottafavi, R. Palazzo Ducale di Mantova. I gabinetti della "Paleologa", "Bollettino d'arte del Ministero della pubblica istruzione", serie II, vol. IX, n. 6 (dicembre) 1929, pp. 276-285; Nino Giannantoni, Il Palazzo Ducale di Mantova, Roma, La libreria dello Stato, 1929, p. 130)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303230072
  • NUMERO D'INVENTARIO 10290
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Brescia Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI lato emulsione: lungo il margine destro - 10290-51-M - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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