organo da muro

Formazza, sec. XVIII prima metà

Organo collocato in cassa indipendente; l'impostazione è comunque quella di uno strumento stabile. Tra la cassa e la parete retrostante sono collocate le canne di legno di Principale. Mobile in larice al naturale senza decorazioni di particolare rilievo. Lesene a semplici modanature monocrome. Prospetto a tre specchiature di canne delle quali la centrale è sormontata da una piccola mensola lignea; anche il parapetto della cantoria presenta suddivisioni in più specchiature con motivi richiamanti la cassa. Probabilmente mobile contenitore, cantoria, confessionale ed alcuni arredi contenuti nella sacrestia fanno parte di un unico complesso di manufatti ascrivibili alla prima metà del XVIII secolo. In particolare, sull'architrave del confessionale è visibile la data 1712. E' possibile attribuire l'insieme ad artigiani locali. Chiusura anteriore della cassa a portelle non decorate

  • OGGETTO organo da muro
  • MATERIA E TECNICA legno di larice
  • MISURE Profondità: 87 cm
    Altezza: 263 cm
    Larghezza: 140 cm
  • CLASSIFICAZIONE da muro
  • AMBITO CULTURALE Scuola Organara Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Visitazione di Maria
  • INDIRIZZO Formazza (VB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Interessante strumento di epoca e autore non identificabili a causa della mancanza di iscrizioni e di documentazione d'archivio. Di notevole interesse storico l'antica data di costruzione: sebbene non confermabile da testimonianze scritte, l'opera può inserirsi nella prima metà del secolo XVIII.E' possibile anche ipotizzare che la data intarsiata sul confessionale (1712), sia la stessa di fabbricazione dell'organo. Su una delle canne di facciata è leggibile con una certa approssimazione la data 1735. In entrambi i casi comunque l'opera sarebbe catalogabile come una tra le più antiche rimaste in Val Formazza e in tutta la provincia.Al momento del sopralluogo tutte le canne dello strumento erano gettate sopra il crivello senza alcun ordine e riguardo, con conseguente deperimento del materiale fonico (tra l'altro alcune canne sono state intaccate dai topi.L'esame dello strumento rivela l'estraneità ai canoni classici dell'organaria italiana: la fattura e la struttura dell'insieme (e non ultima la posizione geografica) fanno piuttosto pensare ad un autore svizzero, cosa non inconsueta nella zona. In particolare la composizione fonica, spezzata nei registri di taglio maschile e costituita dal Principale e dalla Decimanona, si oppone alla classica continuità riscontrabile nella formazione piramidale del ripieno italiano. La foggia di alcune canne interne (Flauto in VIII a tronco piramidale e a cuspide, Voce umana di fatura simile a quella rilevata in altri organi di certa attribuzione svizzera) è inconsueta nella scuola organaria locale. L'analisi della costruzione lascia trasparire l'assemblaggio ed una rifinitura piuttosto grossolani, soprattutto per quanto riguarda la parte meccanica, mentre è invece più curata la parte relativa alla fonica. Su buona parte delle canne sono purtroppo riscontrabili i segni di un intervento di discutibile fattura.Considerato il notevole interesse storico dello strumento, appare fuori discussione un recupero secondo criteri filologici dell'opera
  • TIPOLOGIA SCHEDA Strumenti musicali-Organo
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024597
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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