spettroscopio

(?) 1865 - (?) 1865

Giunto a Milano nel maggio del 1866. fu pagato 600 lire. Era stato proposto a Schiaparelli da G. B. Donati, studioso di ottica e progettista di strumenti ottici fiorentino, che l'aveva già usato per qualche osservazione prima dell'invio. Non sembra che sia mai stato impiegato dagli astronomi braidensi in ricerche sistematiche. È uno spettroscopio a visione diretta. Consiste in un tubo metallico verniciato che contiene 5 prismi: una estremità ha una flangia filettata per avvitarlo al telescopio, l'altra estremità porta l'oculare. All'estremità opposta all'oculare si trova la fenditura, la cui larghezza è regolata per mezzo di una chiavetta estraibile. Sul tubo. a fianco della fenditura. è possibile appendere una piccola lampada. con sospensione cardanica, in cui veniva bruciato dell'alcool salato per ottenere le righe gialle di riferimento del sodio: la luce della lampada era inviata nello spettroscopio per mezzo di un piccolo prisma. Nella osservazione delle stelle si poneva davanti alla fenditura una lente cilindrica per inviare sulla fenditura una maggiore quantità di luce; questa non veniva usata nelle osservazioni di laboratorio. Verso la metà dello strumento si innesta un secondo tubo, inclinato verso l'oculare. Alla sua estremità si attacca una piccola lampada ad olio, anch'essa a sospensione cardanica, che illumina una scala graduata posta all'interno dello strumento; davanti alla finestrella della lampada, per regolare l'intensità della luce, si trova una lastrina di vetro scuro che può scorrere verticalmente sotto l'azione di una vite. Le due lampade sono circondate da una fascia metallica che evita all'osservatore di essere disturbato dalla loro luce. Lo spettroscopio e le lampade sono contenuti in una cassetta di legno chiusa da una serratura. La cassetta contiene anche un collare metallico che può essere fissato a metà circa dello strumento, in una apposita scanalatura; il collare ha un perno che poteva essere infilato in un sostegno nel caso di uso non astronomico dello strumento. Non c'è più la parte che si poneva davanti alla fenditura, comprendente la lente cilindrica e il piccolo prisma per la riflessione della luce della lampada. All'interno del coperchio della scatola vi è l'etichetta, di carta, del costruttore: "Officina di strumenti ottici e matematici diretta da G. Poggiali con l'assistenza scientifica dei professori G. B. Donati e T. del Beccaro". Il simbolo della casa costruttrice, un triangolo con base orizzontale lungo la quale è scritto Firenze e una stella nel vertice superiore, è riportato nell'etichetta ed è inciso sullo strumento. Sulla scatola è dipinto il numero 7, riferentesi all'inventario 1921.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO spettroscopio
  • MATERIA E TECNICA metallo
    ottone
  • MISURE Altezza: 53 cm
    Lunghezza: 7 cm
  • CLASSIFICAZIONE spettroscopio
  • ATTRIBUZIONI Poggiali, Giuseppe (1865)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Università degli Studi di Milano
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera 28, Milano (MI)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Università degli Studi di Milano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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