di Ratti Carlo & Figli - Lecco (prima metà sec. XX)

sec. XX prima metà

La macchina è il risultato della profonda modifica di una binatrice preesistente. La parte centrale della macchina è una sezione di binatrice a cassetta a 6 capi e a 5 sezioni, a due facce, del tipo con svolgimento radiale (che serve alla realizzazione di trame); alle estremità sono state montate due trecciatrici Un solo lato della binatrice è completo. Binatrice: nella parte alta si trova il castello in legno che porta le rocche da binare (6 per ognuna delle 5 sezioni), formato da una coppia di spalliere (una per lato) inclinate verso il meccanismo di binatura; tale castello, originale, è stato modificato sopraelevandolo con una struttura in ferro che porta una bacchetta orizzontale in ferro sporgente con funzione di passafilo. Il meccanismo di binatura è racchiuso in una cassettina da cui sporgono dei rampini in metallo e vetro: la cassettina è inserita con leggera inclinazione in due guide apposite ed è completata da una sorta di coperchio inserito sopra, nelle medesime guide. I fili provenienti dalle rocche sovrastanti passano sui rampini del meccanismo che serve ad arrestare il rocchetto raccoglitore in caso di rottura di uno dei capi. Tale meccanismo, che costituisce la parte caratteristica del binatoio, è formato da bilancini con leva a contrappeso, terminanti con un piccolo rampino che sporge fuori da una fessura della cassettina che racchiude il meccanismo. Poco sotto si trova la zettiera, in ferro, che serve le 5 sezioni: un ricciolo in vetro raccoglie i fili provenienti dalle rocche superiori e li convoglia al rocchetto di raccolta del filo binato. Il rocchetto di raccolta è infilato su un fuso in acciaio dotato di un borlino di legno che ruota per frizione contro le pulegge piane di trasmissione, in acciaio, dell'albero orizzontale. Trecciatrice: ciascuna è formata da due sezioni identiche e funzionanti contemporaneamente. Nella base in ferro si trovano 4 ruote dentate piane uguali, ingranate fra loro in successione; ciascuna può portare fino a 5 portaspolette verticali in apposite sedi. Il movimento della macchina intreccia i fili a formare una treccia che, dopo alcuni passaggi che ne regolano la tensione, si avvolge su un aspino, posto più in alto.

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'