macchina planetaria

post 1800 - ante 1899

L'oggetto è composto da una sfera in vetro trasparente all'interno della quale è collocato un modello meccanico del Sistema Solare. Al centro una sfera in ottone rappresenta il Sole mentre gli altri pianeti sono ottenuti con piccole sfere, probabilmente di legno, pitturate di bianco. Solo la Terra è rappresentata con un certo dettaglio dato che sulla sua superficie sono disegnati alcuni dettagli geografici. Il sistema non è in scala né per quanto concerne le dimensioni reciproche dei pianeti e del Sole, né per quanto riguarda le distanze. Tutto il sistema è retto da un perno verticale centrale che ha anche la funzione di trasmettere il movimento alle singole componenti. Le sfere dei pianeti, infatti, sono sorrette da aste inserite su questo asse e da questo ricevono il movimento. Molto sofisticato è l'insieme di ingranaggi che comanda il moto della Terra e della Luna, anch'essa rappresentata. Era possibile, infatti, riprodurre non solo il moto di rivoluzione terrestre ma anche quello di rotazione diurna e apprezzare lo spostamento relativo della Luna. Il perno centrale è inserito in una base in legno che contiene e nasconde il sistema meccanico che comanda il funzionamento generale. Questo meccanismo veniva attivato caricando un sistema a molla con una chiave, non più presente, infilata in un piccolo foro situato nella base. La base ha anche la funzione di reggere la sfera di vetro che rappresenta la sfera delle stelle fisse; queste ultime sono rappresentate da piccole stelline di carta incollate al vetro. La sfera, purtroppo, presenta un crepa nella parte alta che ne riduce la solidità. Sulla parte inferiore della base è presente una targa in metallo con la data 20-XII.1938. Tutta la macchina è collocata su una colonna in legno finemente lavorata.

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