motivi decorativi a grottesche

decorazione pittorica, post 1790 - ante 1799

La decorazione pittorica si compone di un fregio decorativo che corre lungo l'imposta della volta e da un campitura verde - azzurra che copre l'intera volta entro la quale sono inseriti motivi decorativi a grottesche e piccoli riquadri con trofei di armi e strumenti musicali.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Tellaroli, Francesco (1789- 806 Notizie)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Averoldi
  • INDIRIZZO Via Moretto 12, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1782 muore Vincenzo Averoldi, ultimo erede in linea diretta maschile del casato Averoldi che aveva fondato e fatto costruire il palazzo di via Moretto e contrada Santa Croce a metà del XVI secolo. L'edificio e tutto il suo ricco contenuto passano per via ereditaria femminile (da Barbara Averoldi, sorella di Vincenzo sposata con Ferdinando Chizzola, del ramo di Erbusco) a Giuseppe e Faustino Chizzola. Assumendo anche il cognome Averoldi, i due fratelli si stabiliscono nel palazzo bresciano e avviano importanti lavori di ammodernamento e ristrutturazione del palazzo documentati dal 1787/88 fino alla fine degli anni Novanta del Settecento. Questo intervento è finalizzato ad adeguare la dimora signorile alle nuove tendenze dell'architettura francese estremamente attente alla distribuzione degli spazi interni e al rapporto fra forma, funzione, decorazione. Nell'ambito di questo intervento edilizio viene integrato nel corpo di fabbrica centrale un edificio già esistente nell'angolo nord-estdella fabbrica e vi si ricava un appartamento privato studiato per integrare e completare l'appartamento da parata. Ne fanno parte diversi ambienti di dimensioni piuttosto contenute, ma che conservano l'originaria decorazione ad affresco che presumibilmente fu realizzata nell'ultimo decennio del XVIII secolo. Si può ipotizzare, con una certa sicurezza, pur in mancanza di espliciti riferimenti documentari che l'autografia dei dipinti sia da ricondurre ai pittori, quadraturisti e decoratori già attivi e documentati nel resto del palazzo. La decorazione di questa sala che il Lechi identifica come alcova, ma che in un inventario ottocentesco viene indicata come biblioteca, è attribuita da Stefania Cretella a Francesco Tellaroli.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Casa di Dio Onlus
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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