Madonna con Bambino

dipinto ca.||ca.||ca. 1163||1370||1486 - ca.||ca.||ca. 1163||1380||1486

Il setto murario che conduce alla cripta si presenta come un palinsesto di opere differenti. In alto il rilievo con l'Ultima Cena mentre nella parte inferiore si susseguono degli affreschi senza continuità logica. A partire da sinistra: un frammento di santo Vescovo; Santa Erica, monaca dell'ordine della clarisse; il Battesimo di Cristo; alcune Madonne con il Bambino, Santa Caterina d'Alessandria indentificabile per la ruota e la palma del martirio. Accanto alla porta di destra si distacca il frammento rinascimentale con San Giovanni Battista e un donatore.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA malta/ pittura
    pietra scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Duomo - complesso
  • INDIRIZZO Piazza della Vittoria, Lodi (LO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo storico lodigiano seicentesco Defendente Lodi indicava, per il rilievo con l'Ultima Cena, l'originaria collocazione vicino alla porta del Broletto e la scritta dedicatoria incisa sulla cornice inferiore "Vetus Apostolorum a Laude Pompeia di vista hunc ad novam translas MCLXIII novis novem". L'opera venne quindi traslata da Lodi Vecchio nel 1163, quando si portarono a Lodi anche le reliquie di San Bassiano per volontà dell'imperatore Federico Barbarossa. Il 15 aprile 1764 veniva spostato verso la scala del Sacrario per l'apertura di una nuova cappella per poi essere collocato nell'odierna posizione durante i restauri degli anni Sessanta del Novecento. La definizione anatomica, la posizione parattatica, i manti definiti da linee nette ed incise che formano pieghe parallele, suggeriscono un legame con le sculture del duomo di Piacenza e Cremona. Per quanto riguarda gli affreschi, questi conducono oramai in un clima tardogotico e rivelano la presenza del Maestro delle Storie di Santa Caterina attivo nello stesso periodo nella chiesa di S. Francesco, il cui linguaggio si caratterizza per gli evidenti legami con la raffinata miniatura viscontea. Si distacca il dipinto murale con San Giovanni Battista e il donatore, riflesso di una cultura pienamente umanistica sia nell'ambientazione paesaggistica sia nell'impostazione volumetrica delle due figure. I colori accesi, la pacatezza del gesto e la costruzione del volto suggeriscono una vicinanza alla pittura pavese, in modo particolare di Matteo della Chiesa, attivo a Lodi nella chiesa dell'Incoronata.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Civico di Lodi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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