pianeta - manifattura lionese (secondo quarto sec. XVIII)
Pianeta confezionata in taffetà operato in cui la trama di fondo interviene anche per slegature (effetto liseré) e l’opera è realizzata per effetto di numerose trame broccate che intervengono per slegature secondo il disegno. Le trame broccate sono in seta di diversi colori e in argento lamellare e filato su anima di seta bianca. La decorazione è riferibile al motivo “a meandro” che vede la presenza di due tralci nell’altezza della pezza. Il meandro vero e proprio è realizzato da un nastro caratterizzato da una doppia profilatura: una argentea profilata da piccoli fiori a quattro petali e l’altra da fiori di piccole dimensioni alternati a foglie simili a piume. All’interno si ripetono con andamento sfalsato piccole bacche rosate. Lo sviluppo sinuoso del meandro viene ripetutamente interrotto da bouquets descritti dalle trame broccate policrome e metalliche che riempiono le profonde anse create dallo svolgersi del nastro. Il gallone è lavorato a fuselli in argento filato su seta e argento lamellare.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO pianeta
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MATERIA E TECNICA
seta/ taffetas/ broccata in seta/ broccata in argento
- AMBITO CULTURALE Manifattura Lionese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE MAST Castel Goffredo - museo della Città
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Antica Prevostura
- INDIRIZZO Via Andrea Botturi, 3, Castel Goffredo (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra 1740 e 1770 la mutata sensibilità del gusto porta a preferire composizioni più varie, non più impostate secondo rigidi schemi su parallele orizzontali o a scacchiera (come erano le “isole” degli anni ‘40) ma articolate con vivacità e asimmetria in tralci ondulati. Il movimento ondeggiante del “meandro”, così tipico del Rococò, si sviluppa anche in seguito alla crisi generalizzata delle manifatture europee che aveva costretto la produzione a preferire tessuti meno costosi, per i quali non fosse necessario un grande dispendio di materie prime e soprattutto che non costringesse ad un continuo aggiornamento dei motivi decorativi. In questi termini si spiega il prolungato successo di questa tipologia presene durante tutto il terzo quarto del XVIII secolo. I dati tecnici suggeriscono l’attribuzione a manifattura lionese.\nQueste stoffe, di solito assai leggere furono utilizzate soprattutto per l'abbigliamento; molto spesso le ritroviamo tra il patrimonio ecclesiastico perché in passato si usava donare alle chiese gli abito smessi o fuori moda, per farne parati liturgici. \n
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Museo MAST di Castel Goffredo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0