Nell'opera "San Giorgio a cavallo" confluiscono solennità e monumentalità sia nella rappresentazione del santo che dell'animale. Per descrivere meglio l'opera tornano utili le parole di Panofsky, in La vita e le opere di Albrecht Durer (trad. italiana Feltrinelli, pag. 118): "Il destriero del santo è rappresentato in uno scorcio abbastanza accentuato per rafforzare l'impressione di potenza e di volume, benché non tanto violenta da offuscare le proporzioni obiettive; riempie lo spazio dipinto da un margine all'altro ma non è messo in contrasto con uno sfondo in scala deliberatamente ridotta."