stufa - produzione lombarda (sec. XX)
stufa
ca. 1960 - ca. 1975
Stufa alimentata a gas, per riscaldamento domestico, modello 6.23, in metallo a forma di parallelepipedo con sviluppo orizzontale. Nella parte bassa è inserito il bruciatore ad accensione elettrica automatica con i relativi ugelli.\nLa parte bassa della parete frontale è grigliata come il piano superiore.\nSul lato destro della parete superiore sono inseriti i comandi di accensione e regolazione (tasto del piezoelettrico, tasti\nper accensione e spegnimento, manopola per la regolazione dell'intensità di fuoriuscita del gas). Al centro della parete superiore è presente il foro d'innesto del tubo per gli scarichi della combustione.\nSul retro si trova il rubinetto con valvola di sicurezza per il collegamento alla rete del gas.\n
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO stufa
-
MATERIA E TECNICA
PLASTICA
ferro/ smaltatura
- AMBITO CULTURALE Produzione Lombarda
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Casa Macchi
- INDIRIZZO piazza Sant'Ambrogio, 2, Morazzone (VA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dopo la scoperta del fuoco e del suo utilizzo, fu la civiltà romana ad utilizzare il fuoco non solo per cucinare o scaldarsi in maniera diretta e con qualche inconveniente (fumo, incendi, ecc). Idearono infatti una sorta di riscaldamento domestico utilizzando camini e canne fumarie che scaldavano pavimenti e muri.\nBen presto si diffuse l'uso dei camini aperti inseriti nelle pareti in pietra o mattoni, che nel XVII secolo divennero a convezione naturale con canne fumarie che convogliavano i fumi verso l'alto, all'esterno.\nSolo nel XIX secolo però si risolse definitivamente il problema del fumo nella stanza. Sempre in questo secolo iniziò l'uso del carbone come combustibile.\nNel XX secolo, gli artigiani prima e l'industria metallurgica poi hanno iniziato a costruire stufe a legna, carbone, cherosene, gas, sempre più efficienti. Le stufe venivano utilizzate sia per il riscaldamento che per cucinare.\nL'avvento delle caldaie centralizzate a gasolio o metano ha poi sostituito le stufe e i camini per il riscaldamento delle case, attraverso i termosifoni.\nStufe e camini sono rimasti in uso in montagna o in campagna.\nLe stufe a pellet e le stufe ad accumulo, sono però oggi considerate economiche ed "ecologiche" alternative ai sistemi a gasolio.\n\nIl marchio "Warm Morning" è uno dei più noti della F.O.S. con il quale venivano prodotte stufe per riscaldamento domestico su licenza USA.\nWarm Morning è un marchio commerciale di una serie di stufe in ghisa a legna e a carbone, con materiale ceramico refrattario interno, brevettate negli anni '30 negli Stati Uniti e commerciate dalla Locke Stove Company di Kansas City. Al momento della chiusura dell'attività, il brevetto fu ceduto alla Martin Company, anch'essa chiusa nel 2002. Aveva la particolarità di utilizzare indifferentemente, come combustibile, sia il carbone coke (da inserire dalla parte inferiore) o legna (da inserire dalla parte superiore). Di forma a parallelepipedo, ebbe un notevole successo anche in Italia grazie alla licenza di produzione concessa alle F.O.S. (Fonderie ed Officine di Saronno spa - Alberti/Fonsar). Di semplicissima manutenzione e grande robustezza, alla fine degli anni sessanta, con la diffusione di differenti e più efficienti sistemi di riscaldamento, dovette cedere il passo e la produzione fu definitivamente interrotta; esemplari in smaltimento furono reperibili fino all'inizio degli anni ottanta.\nCome caratteristica comune, la warm morning aveva quella di essere una stufa a fuoco continuo, il combustibile bruciava direttamente nella camera interna, senza utilizzo di alcun bruciatore o comburente accessorio, ma per la forma non era adatta per la cottura dei cibi.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0