violino di Regazzoni, Dante Paolo (sec. XX)

violino 1980 - 1980

Il lavoro del liutaio Regazzoni risulta indubbiamente caratterizzato da un tratto istintivo e fresco. Una lavorazione che non evidenzia mai una pulizia del taglio e della finitura; è assente qualsiasi volontà di realizzare superfici perfettamente levigate, sia per quanto riguarda il lavoro in bianco sia per le successive fasi di verniciatura. In alcuni dettagli, come ad esempio il taglio e la modellatura delle punte delle due tavole o della voluta, proprio in ragione della sua freschezza, la qualità del lavoro rischia di apparire approssimativa e poco definita. La vernice di buona trasparenza sembra conservare nel tempo una certa morbidezza accompagnata ad un?eccessiva sensibilità al tatto e all?utilizzo. Il fondo e la tavola armonica sono formati da due pezzi giuntati al centro. Il ponticello non è originale.\n

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO violino
  • MATERIA E TECNICA legno di acero
    legno di ebano
    legno di abete rosso o abete bianco
  • ATTRIBUZIONI Regazzoni, Dante Paolo (1916-1999)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Violino. Liuteria italiana del Novecento
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Arte
  • INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi 5, Cremona (CR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dante Regazzoni (1916-1999) incomincia la sua ricerca in Valsassina poco più che ventenne, da autodidatta, in un periodo storico dove solo la 'passione' poteva supplire la carenza di mezzi di sostentamento e di comunicazione. Nel 1953 si iscrive all'ANLAI e inizia una fitta corrispondenza, che si protrarrà per diversi anni, con il prof. Gioacchino Pasqualini, presidente 'storico' dell'associazione, che gli fornisce tra l'altro modelli e misure per iniziare una vera e propria attività nel piccolo laboratorio di via A. Volta a Cortenova. Nello stesso periodo si attiva il sodalizio con Leandro II e Giacomo Bisiach protratto per oltre quarant'anni, fino alla scomparsa di quest'ultimo nel 1995. Frequentando il famoso laboratorio di corso Magenta a Milano, viene in contatto con alcuni tra i principali liutai che, insieme ai fratelli Bisiach, hanno caratterizzato la liuteria lombarda della prima metà del novecento tra essi Gaetano Sgarabotto, Giuseppe Stefanini, Ferdinando Garimberti. Nella seconda metà degli anni cinquanta, grazie anche all'aiuto e all'amicizia con alcuni dei liutai più noti all'epoca, quali Sesto Rocchi e Giuseppe Lucci, inizia a costruire un buon numero di strumenti originali che sempre più esprimono la sua personalità di liutaio, schietta e semplice, ma forte ed elegante al tempo stesso. Negli ultimi trent'anni della sua vita Dante Regazzoni ha continuato a lavorare nella natia Valsassina in modo riservato e modesto, schivo da ogni rumore pubblicitario, creando molti strumenti: violini, viole, tre violoncelli e due chitarre.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo del Violino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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