Gondole sulla laguna (Laguna grigia). veduta della laguna con gondole

dipinto, ca. 1765 - ca. 1765

Dipinto ad olio su tela con la veduta della laguna. La città, forse Murano, è sullo sfondo e mentre una gondola con gondoliere sono in primo piano.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Guardi, Francesco (1712-1795)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Poldi Pezzoli. Collezioni d'arte del Museo Poldi Pezzoli
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Poldi Pezzoli
  • INDIRIZZO Via Alessandro Manzoni 12-14, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Acquistata nel 1898 da G. Bertini per 2500 lire (Archivio del Museo Poldi Pezzoli, faldone 14/a), questa celebre veduta lagunare ha subito in passato varie manipolazioni di cui non è agevole riconoscere, allo stato attuale delle indagini tecniche sul dipinto, la reale estensione. Essa appare oggi delimitata da quattro ampi margini copiosamente ridipinti, di cui almeno quello che affianca a destra la superficie pittorica sembra spettare al supporto originario. Alcuni studiosi hanno supposto che l'opera, retta da un singolare equilibrio compositivo, sia un "frammento tagliato con stupefacente intelligenza di misure spaziali" (Russoli, 1972, pp. 262-263; ma prima ancora Zampetti, 1965, p. 183). L'andamento curvilineo della trama della tela lungo il bordo inferiore e lungo quello di sinistra esclude tuttavia che essa abbia subito decurtazioni su questi lati; non è invece improbabile che il dipinto sia stato ridotto di dimensioni lungo gli altri due margini. Contraddistinta da una sottilissima pellicola cromatica, l'opera appare inoltre offuscata da una densa vernice ossidata che maschera abrasioni (estese soprattutto a destra) e ritocchi, avvertibili particolarmente lungo il margine superiore e nell'angolo inferiore di sinistra. Unanimemente considerato come uno dei capolavori del vedutismo poetico di Francesco Guardi che qui trascrive "in termini pittorici l'emozione di un istante di luce colto nella pace della laguna" (Pallucchini, 1960, p. 251), il dipinto è condotto con una ristretta gamma di colori in cui predominano i grigi e gli azzurri, e, appena con qualche lontana luce rosata" (Moschini, 1956, p. 26) che delinea i muraglioni e i campanili della città che appare sullo sfondo. Incerta è d'altronde l'identificazione del sito rappresentato (forse una delle estreme propaggini di Murano), qui composto secondo un taglio del tutto inedito nel repertorio del pittore veneziano. Gli storici concordano nell'attribuire a questa tela un valore premonitore per lo sviluppo ottocentesco della pittura di paesaggio; contrastanti sono invece i giudizi che concernono la sua datazione. Rilevando la nettezza del profilo della veduta e l'omogeneità cromatica con cui sono eseguite le superfici, C.L. Ragghianti (1953, p. 105), V. Moschini (1956, p. 26) e A. Morassi (1973, p. 432) hanno proposto di collocare il dipinto negli anni tra il 1750 e il 1760. Un'opinione diversa è stata invece sostenuta da R. Pallucchini (1960, p. 251), che interpreta l'inusitata sobrietà compositiva come un segno dell'esaurimento della fantasia capricciosa del pittore e che stima quindi di dovere riferire il dipinto agli anni estremi della sua attività, intorno al 1790. Tale collocazione cronologica ha trovato altri sostenitori in E. Arslan (1935-1936, pp. 443-444), in L. Rossi Bortolatto (1974, pp. 126-127) e in M. Levey (1971, p. 121) che vi ha riscontrato alcune affinità di composizione con la Gondola sulla laguna della National Gallery a Londra (n. 1454; tela, 29,5x44,5 cm). Tuttavia i forti residui della vedutistica canalettiana e innegabili analogie di gamma cromatica e d'esecuzione pittorica con L'isola di San Cristoforo presso Murano di collezione privata a Milano (Morassi, 1973, p. 430, n. 645) e con la Veduta di Prà della Valle a Padova del Musée des Beaux Arts a Digione (inv. n. J. 171: Morassi, 1973, pp. 437-438, n. 684; Guillaume, 1980, p. 36, n. 56) consigliano di suggerire anche per questo dipinto una datazione prossima al 1765, come già era stato proposto da F. Russoli (1955, p. 167). Non si conoscono disegni di Francesco Guardi in diretto rapporto compositivo con questa tela. (Natale, 1982)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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