Viaggio di notte. Passeggeri addormentati all'interno dello scompartimento di un treno

dipinto, post 1956 - ante 1956

genere

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA OLIO SU TELA
  • ATTRIBUZIONI Sughi, Alberto (1928)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Civica di Arte Contemporanea
  • LOCALIZZAZIONE Galleria Civica di Arte Contemporanea
  • INDIRIZZO Via Guido da Suzzara, 48/B, Suzzara (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Al IX° Premio Suzzara vinse un fusto di vernice, una forma di formaggio grana, un ciclo per bambini e L.20.000 Lo stile descrittivo è privo di enfasi e coglie con oggettività un momento di stanchezza di un gruppo di emigranti operai durante un lungo viaggio notturno. La scelta di una gamma cromatica impostata prevalentemente sui grigi aumenta l'effeto di povertà, sia dell'ambiente, che delle persone. Lo stile, come in certa pittura realista della metà degli anni Cinquanta, riprende, sia pure con una certa libertà espressiva, i modi ottocenteschi. In particolare l'opera ha come modello iconografico il "Vagone di terza classe" di Daumier. L'artista nasce a Cesena nel 1928. Inizia a dipingere da autodidatta interessandosi all'arte di Viani e Rosai. Dal 1948 al 1953 vive a Roma dove frequenta Muccini e Vespignani. Le opere di quel periodo rivelano una ripresa dei modi ottocenteschi (Fattori, Toma) e un interesse per gli aspetti della vita contemporanea. Studia anche la tecnica e lo stile di Caravaggio. Nel 1956 presenta la sua prima personale alla Galleria Il Pincio di Roma. Per i suoi quadri sceglie temi come interni di cinema, bar, anticamere, uffici. Nel 1957 espone nuovamente a Roma e nel '58 alla Galleria Bergamini di Milano. Nel 1959 partecipa alla Quadriennale di Roma e nel '60 alla mostra "Pittura italiana contemporanea" al Palazzo della Permanente di Milano. La sua pittura dei primi anni Sessanta viene influenzata dall'espressionismo di Bacon e coglie, specie nei ritratti, la condizione di angosciosa solitudine dell'uomo contemporaneo. Durante gli anni Sessanta tiene diverse personli alle Gallerie Bergamini di Milano, La Barcaccia di Roma, Il Vaglio di Firenze e Forni di Bologna. Nel 1970 viene allestita la sua prima mostra antologica al Palazzo del Popolo di Todi. Le sue opere degli anni Settanta e delle prima metà degli anni Ottanta sono caratterizzate da una violenta critica sociale, sotto forma di metafore e allegorie, come nei cicli "La cena", "La famiglia" e "Teatro d'Italia" (con quest'ultimo ciclo partecipa alla Quadriennale di Roma nel 1986). Nelle sue ultime opere riprende il tema della solitudine umana.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Provincia di Mantova
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1956 - ante 1956

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'