Madonna assunta. Madonna assunta
L'iconografia dell'Assunzione della Vergine ha conosciuto nel corso dei secoli diverse varianti sino a conquistare una sua definizione tradizionale (accolta anche dai canoni controriformisti) con la grande pala dipinta per i Frari di Venezia da Tiziano nel 1518-19: la Madonna, in piedi, assurge al cielo sostenuta tra le nubi da una schiera di angeli che ne enfatizzano la corporeità e gravità; nel contempo, nella parte inferiore della scena, gli apostoli si interrogano stupefatti attorno al sepolcro scoperchiato. Più semplificata la composizione del dipinto pavese, che limita il riferimento terreno all'avello vuoto e focalizza l'attenzione sulla Vergine dal manto svolazzante e le braccia aperte in un grande abbraccio che, librata in un'aureola di luce e contornata da teste di cherubini e paffuti angiolotti, rivolge lo sguardo unicamente a Dio. Il modello iconografico di riferimento non è dunque la celebre pala veneziana, quanto piuttosto l'interpretazione del tema data sullo scorcio del XVI secolo, per esempio da Annibale Carracci e poi diffusa dalla sua scuola anche in ambito romano.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Maratti, Carlo (cerchia)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici di Pavia. Collezione Strozzi
- LOCALIZZAZIONE Castello Visconteo
- INDIRIZZO Viale XI febbraio, 35, Pavia (PV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il grande quadro Strozzi trova un fedele e puntuale riferimento in un'incisione di Carlo Maratti ("L'Assunzione della Vergine", acquaforte) - uguali non solo l'impaginato complessivo, ma anche i particolari fisionomici, i mazzolini di fiori - derivata da un dipinto, forse perduto, dello stesso artista. Si può dunque riferire il quadro della collezione Strozzi all'ambito marattesco.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Musei Civici di Pavia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0