San Gerolamo. San Gerolamo
Nella tela pavese San Gerolamo è raffigurato all'imbocco di una grotta, a fianco della quale si apre un paesaggio roccioso, con arbusti e con un fiume che scorre in profondità. Il vecchio eremita, con i soli fianchi e le gambe coperti da un ampio panneggio rosato e blu/grigio, è seduto ad un piano in pietra sul quale sono disposti poderosi e antichi volumi: in particolare egli è intento a leggere la Bibbia, prima di apprestarsi alla traduzione dal greco e dall'ebraico in latino. Compaiono gli attributi tradizionali del teschio, invito alla meditazione, e il sasso, con cui soleva percuotersi il petto. Il soggetto va dunque interpretato come necessità della penitenza per vincere le incessanti tentazioni della carne, significato del quale Girolamo, il più celebre biblista della chiesa latina, diviene simbolo per il desiderio di ascetismo, che aveva ispirato la sua scelta di ritirarsi nel deserto della Siria. Accurata è la resa anatomica - con dettagli della muscolatura, delle ossa e delle rughe di vecchiaia e di concentrazione - che esclude ogni idealizzazione del soggetto e che evidenzia una buona perizia disegnativa dell'autore, il quale anche sa variare e dominare il registro cromatico con discreta abilità.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Cavedoni, Giacomo (1577-1660)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici di Pavia. Collezione Strozzi
- LOCALIZZAZIONE Castello Visconteo
- INDIRIZZO Viale XI febbraio, 35, Pavia (PV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è pervenuto alle collezioni musei accompagnato da una nota critica che lo riconduceva all'ambito stilistico di Giacomo Cavedoni, il pittore emiliano (Sassuolo 1577 - Bologna 1660) adepto della scuola degli Incamminati, che partecipò ad imprese decorative carraccesche, fu poi al seguito di Guido Reni trasferendosi a Roma intorno al 1610. In particolare l'expertise fa riferimento, per quanto attiene la scansione dei piani, a stilemi del Cavedoni utilizzati, ad esempio, nella Madonna col bambino della Galleria Estense di Modena. Le fonti dicono che nella produzione del pittore emiliano il tema del San Gerolamo venne trattato in più versioni, sia nella fase più fortunata dell'artista, sia quando, dopo una rovinosa caduta dalle impalcature della chiesa bolognese di San Salvatore, la sua attività fu meno originale e il maestro ritornava volentieri, con varianti, su tematiche già sperimentate.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Musei Civici di Pavia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0