Immacolata Concezione. Immacolata Concezione

dipinto, sec. XVIII prima metà

Fu soprattutto dopo la vittoria riportata sui Turchi nel 1571 con la battaglia di Lepanto che la chiesa postriformista caldeggiò la diffusione del culto della Vergine Immacolata e l'adozione in pittura di un'iconografia standardizzata, che trovò negli esemplari di Murillo la più felice e dolce espressione. La figura di Maria, piena di grazia, che fa sporgere il piede dall'ampio panneggio bianco e azzurro per schiacciare la testa del serpente, qui associato alla mela per più chiaramente simboleggiare la tentazione e il peccato che, tranne la Vergine, da allora macchiò l'umanità intera, ricalca molte analoghe composizioni un po' di maniera tramite le quali l'ortodossia cattolità cercò di contrastare l'iconoclastia mariana di origine luterana. Quanto al linguaggio stilistico, la pala delle collezioni pavesi, opera di un artista di non speciale qualità, mostra analogie formali e cromatiche con dipinti d'area lombarda della prima metà del Settecento.

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