Il dipinto raffigura San Pietro, a mezzo busto, ritratto secondo lo schema canonico e gli attributi tradizionali: si tratta di un uomo anziano e barbuto, in atteggiamento orante, avvolto dalla tunica blu e dal mantello giallo-rossastro, che reca dinnanzi a sé la grande chiave del paradiso. Sia le grandi mani giunte, nodose e callose come di chi con quelle ha tanto faticato, sia il volto pensoso e contrito, solcato da profonde e fitte rughe, caratterizzano significativamente l'opera, rimandando a tipologie popolaresche e a immagini di accentuato realismo di derivazione caraveggesca. In particolare sembra di poter riconoscere, nel tipo dell'apostolo, modelli della pittura napoletana sviluppatasi nell'ambito della bottega di Jusepe de Ribera, l'artista d'origine valenciana specialista di ritratti di antichi filosofi e di figure paludate, resi vitali e attuali dalla forte espressività e dalla carica emotiva che tuttora trasmettono al riguardante (si confrontino le mani con il San Pietro penitente della Collegiata di Osuna, ed altri modelli del maestro).