Imago pietatis. CRISTO NEL SEPOLCRO
dipinto
post 1402 - ante 1404
Michelino Da Besozzo (notizie 1388-1442)
notizie 1388-1442
Imago Pietatis. Gesù Cristo nel sepolcro: Gesù a mezzo busto fuoriesce dal sepolcro quadrangolare tenendo le mani incrociate sul ventre. Si vedono la ferita nel costato e le stigmate sulle mani.\nA un'osservazione più ravvicinata si notano delle deboli tracce sullo sfondo di due aste verticali che potrebbero riferirsi ai simboli della Passione o arma Christi, come ad esempio la lancia e la canna con la spugna imbevuta di aceto.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
affresco
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
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ATTRIBUZIONI
Michelino Da Besozzo (notizie 1388-1442)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici di Pavia
- LOCALIZZAZIONE Castello Visconteo
- INDIRIZZO Viale XI febbraio, 35, Pavia (PV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco venne staccato nel 1963 dalla lunetta sovrastante la porta di quella che in origine era la cappella del Castello visconteo di Pavia, posta al centro del lato sud: in situ si trova ancora oggi visibile la sinopia originale, realizzata con pigmento nero (cfr. immagini allegate) \nL'attribuzione del dipinto a Michelino da Besozzo è stata avanzata per primo da Adriano Peroni (1963), seguito da D. Vicini (1981) e M.G. Albertini Ottolenghi (1987). Si è posto invece contrario Franco Mazzini (1965), mentre né Sandrina Bandera (1988) né Marco Tanzi (1993) hanno preso in considerazione l'ipotesi nei loro contributi sull'arte pavese.\nSe si accetta l'attribuzione a Michelino da Besozzo si deve collocare l'esecuzione dell'affresco tra il 1402-1404 quando è attivo al Castello Visconteo, oppure dopo il 1417, data l'assenza di notizie che collochino l'artista in Lombardia in questo arco di tempo.\nQuel che risulta certo però, è la presenza di elementi stilistici tipici del miniatore e pittore pavese: si veda la raffinatezza esecutiva, l'eleganza cromatica, l'armonizzazione della linea e la sottigliezza epidermica dei passaggi chiaroscurali. Dal Cristo morto nel sepolcro traspare una ricerca di profondità che lo rende tridimensionale e plastico. \nLe differenze tra l'esecuzione pittorica e la sinopia preparatoria hanno portato a riflettere sul significato dei dettagli iconografici e del punto di vista dell'osservatore rispetto alla posizione che doveva avere l'affresco. Quest'ultimo infatti ha un diverso impatto dimensionale poiché caratterizzato da una spazialità più ricercata che lo rende meno piatto della sinopia. Inoltre, nel dipinto il sepolcro è maggiormente visibile e appare come un parallelepipedo scorciato, dandoci la sensazione di essere proiettato in avanti. In generale, i diversi piani di profondità e la volumetria che la pittura restituisce, seppur con qualche ambiguità prospettica, si distaccano dall'aspra rigidezza e dal grafismo bidimensionale della sinopia, che pare aver un gusto miniaturistico (Zaira Laskaris 2011).\n
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Musei Civici di Pavia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0