San Francesco in preghiera. San Francesco d'Assisi

dipinto, post 1605 - 1605

sacro

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Merisi, Michelangelo Detto Il Caravaggio (milano 1571/ Porto Ercole 1610)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Ala Ponzone
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Affaitati
  • INDIRIZZO Via Ugolani Dati, 4, Cremona (CR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Donato al museo dal marchese Filippo Ala Ponzone insieme alla sua cornice, per lungo tempo viene considerato una copia antica di un perduto dipinto di Caravaggio (Longhi, Puerari). Nel 1951 Denis Mahon propone di riconoscervi l'autografia del Merisi e induce Longhi a riconsiderare la sua opinione. Successivamente la critica si divide tra sostenitori, detrattori e indecisi, ma in seguito agli studi di Maurizio Marini e Mina Gregori si è andata accreditando l'ipotesi che la tela sia un originale. La scena è votata ad un intimo raccoglimento e meditazione, un inno alla pietas. L'iconografia del dipinto sembra essere maturata nell'atelier dei Carracci, in particolare dal San Francesco adorante il Crocifisso di Ludovico (Firenze, Galleria Palatina) e da una stampa di Annibale per un San Francesco in meditazione. Caravaggio tornò più volte su questo soggetto, a Palazzo Barberini (ma proveniente dalla chiesa dei Cappuccini di Roma ) e a Carpineto Romano si conservano altre due tele di identico soggetto. Il restauro del 1986 ha riportato il dipinto a un buon grado di leggibilità, nonostante l'irreparabile impoverimento dello sfondo arboreo. Le ricche pennellate luminose creano effetti di forte evidenza plastica, enfatizzata dall'emergere della figura dal buio del fondo. Nella decorazione della cornice alla romana che racchiude il San Francesco in meditazione è stato riconosciuto lo stemma Ala e sul verso lo stemma di Daniele Ala insieme alla scritta: "Con. S.ti Fran ci"(Toninelli). Probabilmente il dipinto apparteneva a Benedetto Ala, governatore di Roma dal 1604 al 1610, in seguito passa a un convento francescano, forse a Cremona, come attesta l'iscrizione "Con. S.ti Fran ci", ovvero Conventus Sancti Francisci. Ipotesi che trova conferma nella realizzazione di copie antiche come quella di Castell'Arquato, documentata dal 1849. Il marchese Daniele Ala, era il padre di Filippo (il donatore del quadro) ed era mosso da ampi interessi collezionistici, potrebbe aver recuperato il dipinto in segito alle alienazioni seguite alle soppresssioni dei conventi cremonesi.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Provincia di Cremona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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