San Giovanni Evangelista
croce dipinta,
1400 - 1449
Croce lignea sagomata e dipinta, avente terminazioni trilobate mistilinee arricchite da pigne intagliate e dorate; i profili sono delimitati da una cornice modanata e dorata. La croce è dipinta al recto con il Cristo crocifisso sul Golgota e la Maddalena piangente ai piedi; entro le terminazioni vi sono, a sinistra, la Madonna in preghiera inquadrata al busto, a destra San Giovanni Evangelista con le mani giunte premute contro la guancia, in alto Cristo in gloria seduto sull'arcobaleno, entro la mandorla. Al verso è raffigurato al centro l'Agnus Dei disteso sul libro dei Sette Sigilli, inferiormente il Peccato originale, a sinistra l'Angelo annunciante, a destra la Madonna annunciata e in alto Dio Padre.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO croce dipinta
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MATERIA E TECNICA
legno/ sagomatura/ pittura/ intaglio/ modanatura/ doratura
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo della Basilica
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria Assunta
- INDIRIZZO Piazza Emancipazione, Gandino (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La croce presenta caratteri di assoluta originalità, in primis la pittura realizzata sia al recto che al verso della tavola, che denota una collocazione originaria dell'opera in modo da essere visibile da entrambi i lati. Le numerose raffigurazioni pittoriche sono dense di significati simbolici e intendono comunicare al fedele il senso della redenzione (la "Redemptio Nova" iscritta sul verso) e della salvezza profuse a tutti gli uomini mediante il sacrificio di Cristo. Le sofferenze e la morte di Gesù sulla croce si sono trasformate in vita e hanno lavato i peccati dell'umanità. Il Peccato originale è esplicitamente raffigurato al verso della croce ma vi si allude anche nel teschio raffigurato sul Golgota accanto alla Maddalena piangente: è il teschio di Adamo, progenitore di tutti i peccatori, salvati dal sangue di Cristo. Il Cristo in gloria in alto è seduto sull'arcobaleno, segno della congiunzione tra cielo e terra. Le pigne simboleggiano che l'albero della Croce è l'albero della nuova vita. Le stelle dorate su fondo argenteo sono frutto di una ridipintura successiva. La croce, destinata probabilmente anche all'uso processionale, era collocata al centro della chiesa quattrocentesca, ma per ordine di San Carlo Borromeo, in visita apostolica a Gandino nel 1575, fu spostata sotto l'arco trionfale nel presbiterio. Nel 1711 si staccò accidentalmente dall'arco e cadde a terra: forse in quell'occasione fu restaurata con pesanti ridipinture e collocata in sagrestia. Dopo il restauro del 1984 il corpo di Cristo, liberato dalla spessa ridipintura, è apparso delicato e anatomicamente corretto, cosparso dalle numerose piccole ferite, provocate dalla flagellazione a cui fu sottoposto Cristo prima della crocifissione. La tipologia ancora trecentesca della croce con terminazioni trilobate suggerisce una datazione non dopo la prima metà del secolo XV, forse subito dopo la fondazione della chiesa di Santa Maria nel 1421 o dopo la consacrazione nel 1430.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Provincia di Bergamo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0