Madonna col Bambino e San Giovannino (Madonna Bolognini). Madonna con Bambino e San Giovannino
dipinto,
ca. 1514 - ca. 1519
Allegri Antonio Detto Correggio (1489 Ca./ 1534)
1489 ca./ 1534
La Madonna seduta di tre quarti tiene sulla gamba destra Gesù Bambino nudo che trattiene il braccio di san Giovannino, in piedi al suo fianco, ricoperto di un drappo, reggente la croce di canna; sulla sinistra un pilastro con decorazioni a candelabra e fondo di paesaggio.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
olio su tavola trasportato su tela
- AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
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ATTRIBUZIONI
Allegri Antonio Detto Correggio (1489 Ca./ 1534)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Entra nel patrimonio delle Civiche Raccolte Milanesi nel 1865, l'opera è nota come "Madonna Bolognini". Il dipinto viene acquistato da Pio Innocenzo Attendolo Bolognini l'8 dicembre 1844 presso Giacomo Cassani suo abituale fornitore d'arte come opera di Cesare da Sesto e valutato 1900 lire. La Madonna era appartenuta in precedenza era appartenuta al signor Landriani, identificabile in Paolo, scenografo della Scala e Accademico di Brera. Non si conosce la storia precedente dell'opera. Dopo la morte di Pio Innocenzo pervenne al fratello Gian Giacomo e quindi incluso nel legato del 1865. Temporaneamente depositato presso l'Ambrosiana rientra nel Museo nel 1900. L'attribuzione all'Allegri si deve al Frizzoni (Meyer, 1871, p. 79), mai messa in dubbio dagli studi successivi anche in assenza di prove storico documentarie. Riguardo la datazione si è concordi nel ritenere l'opera giovanile. Il Corpus delle opere giovanili di Correggio è ricostruito attorno all'unica opera datata con certezza, la "Pala di San Francesco", oggi a Dresda alla Gemaldegalerie del 1514. Prossime a questa sono ritenute la "Madonna Bolognini", la "Sacra Famiglia con San Giovannino" di Los Angeles, la "Sacra Famiglia con Santi Giovannino ed Elisabetta" della "Pinacoteca Malaspina" di Pavia e la "Madonna con Bambino e San Giovannino" della Galleria Borghese di Roma. L'affinità tra queste opere è stata messa in luce già nella mostra di Parma del 1935. Nella Madonna Bolognini la critica recente riconosce un forte influsso leonardesco nella profonda fusione tra figure e paesaggio. Il Modello compositivo è stato identificato da Brown nella "Madonna dei fusi" (1972, pp. 7-33). Non è però nota l'occasione di conoscenza della pittura di Leonardo da parte di Correggio. Gli echi raffaelleschi individuati nella Madonna Bolognini sono ritenuti piuttosto vaghi. Mentre a questa data sono ritenuti più forti gli echi della pittura veneta, da Lotto a Bellini a Giorgione, che sarebbero evidenti nella luce metallica che avvolge la Madonna nella spalla destra. La prossimità cronologica con la Pala di San Francesco di Dresda sarebbe inoltre confermata dall'analoga funzione assegnata alla quinta architettonica sulla sinistra che crea una direttrice spaziale. Echi leonardeschi sono stati colti anche nel gesto della mano sinistra della Madonna, atto di protezione intriso di partecipazione emotiva. (Cavalieri, 1997)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2009||2011||2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0