Il palazzo dei Giureconsulti e il Broletto a Milano. Veduta del Palazzo dei Giureconsulti e del Broletto a Milano

dipinto ca. 1744 - ca. 1744

Tela di formato verticale raffigurante la Veduta del Palazzo dei Giureconsulti e del Broletto a Milano.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA OLIO SU TELA
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • ATTRIBUZIONI Bellotto Bernardo (1721/ 1780)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto viene acquistato dal Comune di Milano nel 1998. Lo scorcio cittadino presentato è certamente da mettere in relazione con il viaggio lombardo compiuto da Bernardo Bellotto, nipote di Canaletto, in occasione del quale realizza le vedute del "Castello Sforzesco", della "Chiesa di Sant'Eufemia e San Paolo Converso", conservate preso il Castello Namest nad Oslavu (Repubblica Ceca) e in collezione privata. Bernardo Bellotto era vicino ai fratelli Perabò, Sindaco Generale e Segretario della città di Milano, da questo legame potrebbe derivare la richiesta di una veduta così significativa della città, in cui il Broletto Nuovo si apriva sul lato dell'edificio dei Nobili Dottori (l'Istituto da cui uscivano i giovani destinati alle alte magistrature), edificato nel 1561 da Vincenzo Seregni e qui raffigurato con la torre di Napo Torriani, successivamente inglobata nell'edificio. Le modificazioni urbanistiche dell'Ottocento e del Novecento hanno mutato pesantemente l'assetto del Broletto. Non vi è però certezza della destinazione originaria dell'opera. Certamente Bellotto lavora per prestigiose committenze Milanesi: l'arcivescovo Pozzobonelli possedeva la citata veduta di "Sante'Eufemia e San Paolo Converso" del 1744, insieme ad una veduta di Vaprio d'Adda, annoverate come opere di Canaletto. Bellotto, infatti, spesso sfruttava il nome del più conosciuto zio, tanto che alla vendita presso Christie's nel 1884 la veduta in esame compariva, insieme ad altri dipinti, come opera di Canaletto. La vedova di Edgar Disney ne era venuta in possesso tramite l'eredità del marito che l'aveva a sua volta ereditata dal nonno John Disney. Questi nel 1804 aveva ricevuto le opere da Thomas Brand che l'aveva ricevuta da Thomas Hollis amico e compagno di viaggi per successione testamentaria nel 1774. Questi era un noto collezionista, e con l'amico Thomas Hollis, aveva compiuto in viaggio a Venezia tra il 1750 e il 1751, in occasione del quale aveva probabilmente conosciuto Joseph Smith e lo stesso Canaletto. Il dipinto venne acquistato all'asta nel 1884 da Lordo Powerscourt e nel 1887 rimesso in vendita sempre presso Christie's, in questa occasione viene acquistato dal mercante Martin Colnaghi per entrare nella collezione di Clarke Estate, ultimo proprietario prima dell'acquisto da parte del Comune di Milano. Nelle due aste londinesi l'opera, con il titolo "The Municipal Palace, Piazza dei Mercanti" era assegnata a Canaletto. Mariolina Olivari nel 1991, nel rilevare il coraggioso taglio prospettico impresso dall'autore alla scena ipotizza l'esistenza di un "pendant", secondo l'uso dell'epoca. I cataloghi ottocenteschi di vendita non pubblicano le misure della tela, elemento che non permette di confermare l'ipotesi secondo la quale la tela potrebbe essere stata decurtata. Porterebbero a pensarlo, oltre alle misure più piccole rispetto ai formati verticali delle tele dello stesso autore, anche il cambiamento del titolo originale, che individuava nel Palazzo Municipale, e non in quello dei Giureconsulti, l'elemento qualificante di Piazza dei Mercanti. (Magani, 2000)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007||2011||2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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