scialle - ambito Punjab (metà sec. XIX)
Scialle quadrato patchwork con riserva nera stellata; bordure arlecchino riportate su tutti i lati. Un elemento stellato occupa il centro del manufatto mentre le due corone concentriche che ne caratterizzano lo schema compositivo ospitano un gioco radiale di simili e modulari motivi ornamentali compositi. Essi sono costituiti da coppie di boteh addossati che si risolvono in spirali speculari e in un pennacchio a palmetta diversamente articolato nelle due corone; lo spazio tra le coppie di boteh è riempito da elementi a calice nella corona più vicina al centro e a cuore in quella esterna. Le forme a calice e cordiformi, disegnate da foglie curvilinee recano all'interno ulteriori palmette; il modulo di base si ripete anche ai quattro angoli dello scialle e l'intera decorazione dello scialle appena descritta è racchiusa in una doppia bordura che si regge sulla sequenza di strutture polilobate e palmette.\nTecnica: diagonale 2 lega 2 spolinata. La tessitura dei pezzi che compongono lo scialle è raffinata e accurata risulta la ricomposizione dello scialle e le stesse bordure, impreziosite da un ricamo capace di restituire dettagli minimi. La tecnica del ricamo si estende anche alla riserva, a definire verso il centro dello scialle il bordo che segue la silhouette della stella.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO scialle
-
MATERIA E TECNICA
arazzo/ ricamo
tessuto/ lana pashmina colorata con pigmenti naturali vegetali
tessuto (spiegato)
- AMBITO CULTURALE Ambito Punjab
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Area Museo delle Culture, Progetti Interculturali e Arte nello Spazio Pubblico. Collezione Emilia Balossi Restelli
- LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
- INDIRIZZO Via Tortona, 56, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo scialle è un puzzle di svariati pezzi di forma triangolare che sono cuciti insieme senza rispetto della direzione degli orditi e delle trame per costituire un disegno compiuto. Le cuciture si vedono a rovescio mentre sul diritto l'"intarsio" dei motivi, basato sulla tangenza tra curve concave e convesse dei singoli elementi decorativi, è perfettamente mascherato e genera un effetto complessivo dinamico e armonioso. L'abilità degli artigiani indiani nel gestire la tecnica costruttiva patchwork era nota; essa era funzionale a rendere più rapidi i tempi di realizzazione degli scialli a fronte della crescita della domanda europea che finì con l'influenzare anche lo stile dei boteh. L'assemblaggio di singole porzioni seguì alla pratica di tessere a pezzi i manufatti e di riunirli con la tecnica del "rientraggio" (l'intersecarsi dei fili di ordito) ed è attestato alla metà del XIX secolo (M. Lévi -Strauss, 1995, p. 65), quando lo stile dei boteh già manifesta quell'ibridazione tra tradizione indiana e gusto occidentale delle curve rococò osservata con acume da W. Simpson, un acquarellista inglese che viaggiò in India tra il 1859 e il 1862: "The great estimation which Cashmir shawls are held in France [...] One result of this is that French design patterns in Paris and send them out to Cashmere for execution. Although their designs are all in the Oriental Style [...] they contained more free and sweeping lines, but they wanted the medieval richness of the native taste. It may be described as the difference between a piece of rococo ornament and what an artist of the thirteenth century would have produced. There was a distinguishing character about the original style which is being rubbed out by foreign influence" (W. Simpson, 1867, p. 5, citato in F. Ames, 1986 p. 97)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0