tessuto - ambito Persia (sec. XVII)

tessuto sec. XVII

frammento quadrato con bordi ripiegati e applicazioni di trina di metallo, tracce di fodera di taffetas di seta giallo.\nDisegno a tralci vegetali sinuosi che intervallano fiori tra i quali: iris, rose, ranuncoli/peonie, fritillaria, giacinti, gelsomini, campanule.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO tessuto
  • MATERIA E TECNICA seta/ ricamo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Persia
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Area Museo delle Culture, Progetti Interculturali e Arte nello Spazio Pubblico
  • LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
  • INDIRIZZO Via Tortona, 56, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE per ragioni stilistiche il campione tessile è da attribuire ad una produzione asiatica; in particolare la tipologia dei decoro e la palette dei colori rimandano alla Persia. Il frammento enuncia il gusto iraniano del XVII secolo per l'ornamento floreale descritto con un piglio naturalistico, la cui fortuna nelle arti suntuarie è legata all'intensificarsi degli scambi tra l'Iran safavide e l'Europa, che comprendevano anche incisioni botaniche (L. W Mackie, 2015, p. 376). L'idea del giardino - paradiso era peraltro ben radicata nella cultura persiana che, nel Seicento, la recepì e la tradusse nel disegno tessile attraverso la rappresentazione di tralci floreali sinuosi spesso accompagnati da uccelli (si cita come esempio un reperto della David Collection di Copenhagen, simile nella resa del ramo ondulante, dei fiori, della paletta colori e pubblicato in K. von Folsach, 2011, n. 667) imprimendo alle composizioni una sensibilità per il movimento rintracciabile contemporaneamente anche nelle miniature. Nel reperto del MUDEC I volatili sono assenti mentre è percepibile il senso rotatorio della composizione anche se il modulo di disegno è incompleto. La conferma dei ritmi curvilinei dello schema disegnativo arriva dal confronto con un tessuto uguale ma di maggiore dimensioni nelle collezioni del Musée des Tissus de Lyon (inv. n. 29.966, a sua volta uguale a un frammento dell'Abegg-Stiftung): qui la lettura della successione di girali è manifesta. La differenza tra reperti esteri quello di Milano riguarda il fondo - nell'esemplare italiano manca il motivo a chevron "disegnato" dagli orditi di legatura - e l'orientamento dei tralci floreali che appaiono "specchiati", forse frutto di una copia del decoro. L'attribuzione alla Persia trova appoggio anche in dettagli di natura tecnica quali la tipologia del metallo filato usato in trama; le ricerche di più studiosi convergono nell'affermare che l'oro filato utilizzato nella tessitura persiana ha le spire avvolte in direzione S e spesso l'avvolgimento è distanziato (P. L. Baker, pp. 164-165), una peculiarità presente nel frammento di Milano che i francesi nel Settecento hanno chiamato "riant".
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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