Paesaggio. Paesaggio immaginifico
dipinto
post 1976 - ante 1976
Meloni, Gino (1905-1989)
1905-1989
L'opera si caratterizza per il cromatismo assai ricco e suggestivo composto di azzurri intensi, rossi brillanti, verdi cangianti, ocra e bianchi. Gli impasti puri e densi sono stesi con rapidità del segno, a cui si giustappongono scritte a pennello nero, con l'aggiunta di inserti di carte incollate, frammenti di articoli e parole ritagliati da giornali.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
tela/ collage
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ATTRIBUZIONI
Meloni, Gino (1905-1989)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo d'Arte Contemporanea di Lissone
- LOCALIZZAZIONE Museo d'Arte Contemporanea di Lissone
- INDIRIZZO Viale Elisa Ancona, 6, Lissone (MB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel dipinto prevalgono l'ispirazione favolistica e il gusto pittoresco e popolare, caratteri assai frequenti nell'opera di Gino Meloni che prendono forma nel tema del paesaggio rielaborato mediante toni lucidi e ironici. Il fervore immaginativo che domina l'opera rimanda al periodo più spensierato in cui l'artista si abbandona all'estro del cromatismo più brillante e alla predilezione per i soggetti collegati al vivere quotidiano. Nella produzione intorno al 1970 la ricchezza percettiva dominata da spontaneità e meraviglia, già presente nelle prime opere del Meloni, è accresciuta da maggiore vena fantasiosa e intima, ricca di stupori, sensazioni e memorie.\nIn questa composizione emerge una certa incongruenza spaziale, dove si mescolano elementi figurativi e sprazzi di una realtà rievocata. Si tratta di una rappresentazione a metà tra il reale e il fantastico, in cui prevale quel senso di cronaca e del racconto strettamente legato alla vicenda personale dell'artista che si sofferma e attinge la sua ispirazione anche dal più piccolo avvenimento, quasi come si trattasse di appunti annotati sulle pagine di un diario ricolmo di riferimenti e ricordi affettuosi. L'opera è avvicinabile al ciclo più recente dei Paesaggi e delle Vetrine, realizzati a partire dai primi anni Settanta, dove si scorgono apparizioni di scorci urbani e naturalistici, evocati anche tramite scritte a pennello, e inserti realizzati a collage con vari materiali che vengono riproposti in modo imprevedibile. I luoghi, le situazioni e i dettagli, dunque, si susseguono senza un'apparente logica, né spaziale né temporale, sviluppando una narrazione fantasiosa che sembra priva di un inizio e di una fine. La realtà quotidiana è raccontata attraverso la moltiplicazione di riferimenti e immagini, frammenti di situazioni realmente vissute e corredate da simboli, reali e fiabeschi, che si compenetrano gli uni negli altri in un tessuto compositivo totale, come in una visione caleidoscopica.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0