Immagine del tempo. composizione cromatica e segnico-gestuale
dipinto
post 1958 - ante 1959
Vedova, Emilio (1919-2006)
1919-2006
L'opera si caratterizza per una tecnica più propriamente gestuale e per l'uso espressivo e dirompente del colore. La pratica gestuale si concreta in una fitta trama di tratti colorati che percorre la tela nella sua interezza con frequenza e intensità variabili, generando una dinamicità interna. Segni e linee si dipanano su differenti piani, creando vortici di energia e diversi flussi di movimenti, centripeti e centrifughi. Il tessuto cromatico è caratterizzato dai contrasti, dalla tensione tra le ampie campiture del nero, del grigio e del bianco, dalle accensioni del rosso e le luminosità del giallo brillante al centro della composizione, con sporadici e dissonanti contrappunti di colore verde.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
-
ATTRIBUZIONI
Vedova, Emilio (1919-2006)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo d'Arte Contemporanea di Lissone. Collezione storica del "Premio Lissone 1946-1967"
- LOCALIZZAZIONE Museo d'Arte Contemporanea di Lissone
- INDIRIZZO Viale Elisa Ancona, 6, Lissone (MB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1959 il dipinto si aggiudica il Premio Lissone che consente ad Emilio Vedova di trascorrere due mesi di studio e lavoro in Spagna, dove tornerà anche in seguito e a più riprese. Il riconoscimento anticipa sorprendentemente le scelte della XXX Biennale internazionale di Venezia che l'anno successivo decreterà come vincitore del Gran Premio della pittura lo stesso artista.\nA partire dal 1950-1951 Vedova ripensa ai temi che sente cari, quali spazio, luce e azione, e si dedica alle serie di grandi tele, con evidenti variazioni sul tema, come nei cicli di "Scontro di situazioni", "Ciclo della protesta" e "Ciclo della natura". Sono anni in cui è forte il richiamo all'attività del "Gruppo degli Otto" formatosi a Milano nel 1952, con il sostegno del critico Lionello Venturi, che riafferma la necessità di legare la cultura artistica italiana alla grande tradizione europea e di aggiornarne il linguaggio pittorico rispetto a nuove istanze introdotte da cubisti, espressionisti e astrattisti.\nDopo l'esperienza del neocubismo che caratterizzava i precedenti cicli pittorici, nell'opera di Vedova si assiste a valenze sempre più libere e informali secondo quella costante sperimentazione tecnica e materica che lo indurrà al progressivo dissolvimento delle rigide griglie geometriche per giungere a una gestualità audace e irruenta, caratterizzata da una maggiore spontaneità e libertà che non soggiacciono tuttavia al caso. In quest'opera Vedova sperimenta il linguaggio informale attraverso la pittura segnico-gestuale che denota una sensibilità vicina alle soluzioni tecniche degli espressionisti astratti americani degli anni Cinquanta, in cui la predominanza del gesto e il segno che s'infittisce e si sovrappone esprimono un sentimento di lotta e di ribellione contro il rigore e l'ordine, da cui traggono origine le fitte trame di segni e colori stesi in modo compulsivo e a larghe campiture.\nQuesta composizione tumultuosa, pur conservando equilibrio e lucidità, libera una carica espressiva che rivela la totale partecipazione all'atto stesso della pittura. La carica vitalistica e l'evidenza della traccia segnica sono alcuni dei caratteri distintivi dell'intero percorso dell'artista, che in questa tela alludono ad un moto infinito nello spazio e nel tempo, intenzioni sottese anche nel titolo del dipinto.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0