Terre sur marron foncé. composizione materica

dipinto post 1957 - ante 1957

Il dipinto è caratterizzato da una particolare tecnica gestuale, intuitiva ed estremamente disinvolta. L'opera è costruita mediante stratificazioni di materiali poveri, quali olii, sabbie e colle, giustapposti fino a raggiungere uno spessore di alcuni centimetri. La stesura è stratificata e grumosa: si alternano colature di tempera, pasta raggrumata e densi strati di colore, compatti ma non omogenei, che registrano le impronte stesse dell'artista. Sono inoltre presenti colate di smalto nero nella parte inferiore, su cui è rimasta impressa una trama, forse derivante dalla pressione "a fresco" di un tessuto. La povertà della scelta cromatica, giocata su tonalità scure e brune (come il colore steso uniformemente sullo sfondo che lascia trasparire la trama della tela) e su quelle più sobrie del beige, contrasta con l'intensità dei segni, delle incisioni a graffito e delle asportazioni operate sulla superficie della pasta pittorica tramite strumenti di varia natura.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ tecnica mista
  • ATTRIBUZIONI Tàpies, Antoni (1923-2012)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo d'Arte Contemporanea di Lissone. Collezione storica del "Premio Lissone 1946-1967"
  • LOCALIZZAZIONE Museo d'Arte Contemporanea di Lissone
  • INDIRIZZO Viale Elisa Ancona, 6, Lissone (MB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1957 il quadro ha ottenuto uno dei sette Premi per la giovane pittura internazionale indetto dal X Premio Lissone, primo dei molti riconoscimenti internazionali attribuiti ad Antoni Tàpies, il quale riflette le più radicali esperienze dell'Informale, fenomeno all'epoca di grande attualità riferibile a personalità come Fautrier, Burri, Mathieu e Hartung.\nSi tratta di un'opera rappresentativa della ricerca nell'ambito delle sperimentazioni intraprese dall'artista a partire dai primi anni '50, con attenzione all'esplorazione delle infinite possibilità espressive intrinseche nella materia. Nella poetica di Tàpies il quadro non rappresenta delle cose ma è una cosa, non racconta una realtà bensì diviene esso stesso realtà.\nIl senso della materia è il valore chiave che soggiace alla creazione: stratificazioni di materiali umili, come sabbia, polvere di marmo, paglia si alternano a inserzioni di oggetti desunti dalla quotidianità, in aperta polemica con gli stili e i linguaggi dell'arte accademica.\nUn carattere volutamente maldestro secondo una particolare tecnica informale e gestuale dalla forte e intensa espressività accompagna l'intervento creativo: le colate di materia sfuggono di mano, dando luogo ad escrescenze talvolta incontrollate e solcate da graffiti e asportazioni inattese. Tàpies aggiunge materia e materiali sulla tela creando uno spessore, una fisicità e una spazialità non simulata, che trasmette una spinta tridimensionale in direzione dello spettatore. L'immagine che si origina non è illusione o proiezione ma è effettiva figura attraverso la sua consistenza, superando il concetto stesso di pittura.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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