In Via della Signora. Veduta della facciata della Cappella Trivulzio in via della Signora a Milano

disegno (?) 1924 - 1932

disegno tracciato a grafite su carta bianca

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ grafite
  • ATTRIBUZIONI Ferrari, Arturo (1861-1932)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'artista ha definito il disegno "In Via della Signora" nella pagina manoscritta che accompagna il quarto dei diciotto fascicoli della raccolta denominata "Vecchia Milano". A proposito del foglio in esame si segnala, per l'affinità del punto di ripresa, un acquerello eseguito dallo stesso Ferrari, attualmente conservato presso il Museo di Milano; rispetto all'acquerello, dove la veduta giunge ad inquadrare parte della via, qui l'artista si concentra sulla definizione del portale della Cappella Trivulzio. Sullo sfondo compare anche il campanile dell'adiacente basilica di Santo Stefano Maggiore. L'ipotesi più accreditata farebbe provenire l'attuale denominazione del luogo da una benefica monaca (anticamente le monache erano dette anche "signore"), residente nell'attiguo monastero delle Francescane, soppresso nel 1782. Ai tempi di San Carlo, la contrada cambiò nome in "contrada del Signor Trivulzi", dall'antico palazzo, oggi demolito, che il benefico patrizio Antonio Tolomeo, nel tardo Settecento, destinò a ospizio per anziani originando il Pio Albergo Trivulzio. Nel 1910 l'edificio fu ceduto al Comune, che lo utilizzò per servizi amministrativi; nel 1943 il palazzo venne bombardato e in seguito demolito per far posto ad un nuovo palazzo su progetto dell'architetto Cassi Ramelli. \nLa vedova di Ferrari, proponendo i disegni all'attenzione del Comune di Milano, riconduceva la loro realizzazione agli ultimi anni di vita del marito. Una delle opere reca la data 1926; inoltre presso il Museo di Milano si conserva un'altra serie di 16 analoghe vedute a matita di Ferrari, datate dal 1924 al 1931. Pertanto si ritiene che la serie del Civico Gabinetto dei Disegni sia stata eseguita nell'arco cronologico dal 1924 al 1932. \nIn quell'epoca Milano stava conoscendo notevoli trasformazioni urbanistiche e il pittore, per contrastare la perdita di memoria provocata dalle demolizioni, decise di fissare nei suoi disegni gli angoli e gli scorci destinati a un radicale cambiamento.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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