Il doge Gritti. DOGE GRITTI

dipinto, 1842 - 1842

ritratto

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Hayez, Francesco (1791-1882)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Accademia di Belle Arti di Brera
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, pervenuta con il legato Angiolina Rossi Hayez, è erroneamente datata 1848. In realtà si tratta del dipinto esposto alla mostra di Brera del 1842, quando Hayez presentava uno "Studio fatto in Roma di una testa somigliante al Doge Gritti" insiema ad altri due dipinti eseguiti durante il breve soggiorno romano. In quell'occasione la tela riscosse un largo consenso, tanto che le riviste dell'epoca lo confrontavano con i più alti esempi della ritrattistica cinquecentesca. Solo in occasione della sua presentazione all'Esposizione Nazionale di Milano del 1872, il ritratto in questione veniva riconosciuto dall'Ongaro come un autoritratto, quando il maestro si compiaceva della stretta somiglianza con i grandi veneziani del Cinquecento, in particolare con il Doge che, tra l'altro, fu importante mecenate di Tiziano, punto di riferimento per il maestro veneto. Proprio da Tiziano, Hayez riprende sia la pittura fatta di impasti e velature, che il modello iconografico che pare rimandare al "Ritratto di doge" della National Gallery di Londra databile intorno al 1540 circa. Del dipinto esiste un disegno preparatorio per le mani (conservato all'Accademia di Brera), mentre va poi messo in rapporto con l'"Autoritratto come Doge Gritti (Studio di testa)" più tardo (Pavia, Civica Pinacoteca Malaspina.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Accademia di Belle Arti di Brera
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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