Madre di Dio di Vladimir. Madre di Dio di Vladimir

icona, sec. XIX ultimo quarto

L'icona raffigura su tavola lignea a tempera all'uovo su fondo mecca inciso e bulinato, la "Madre di Dio della Tenerezza": la madre stringe affettuosamente il figlio contro il petto. La Vergine è rappresentata a mezzo busto, col classico maphorion rosso su veste blu. Tiene il Bambino sul braccio destro e lo stringe contro di sé. Inclinando la testa, tocca con la sua guancia quella del Figlio, che risponde appoggiando la mano destra sulla Madre e cingendole il collo con la sinistra.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO icona
  • MATERIA E TECNICA argento sbalzato e cesellato
    tempera all'uovo su tavola
  • AMBITO CULTURALE Scuola Russa Di Choluj
  • ATTRIBUZIONI Oleks, Lev; Vasilbevich Maslov, Mikhail (1890/1896; 1891/1896)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • INDIRIZZO Via Bernardino Varisco, 9, Chiari (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Vladimirskaja è forse l'icona più celebre e venerata di tutta la Russia. La sua origine è molto lontana e si perde nel corso dei secoli. Proveniente da Bisanzio, opera di un artista greco, forse il celebre Teofane, l'icona miracolosa secondo la chiesa Ortodossa, fu portata nel regno di Kiev. Quando il principe Andrej Bogoljubov decise di spostare la capitale del regno da Kiev a Vladimir, egli la portò con sé da Vyshgorod dov'era conservata. La pose quindi nella appena rinnovata cattedrale della Dormizione di Vladimir e da allora fu nota come la Madonna di Vladimir. Alla morte violenta di Bogoljubov nel 1174 seguì un periodo di confusione politica e di cruenta lotta per il potere. Allora il principe Gleb, che aveva osteggiato l'ascesa al potere del principe Mikhail, portò l'icona nella sua residenza a Rjazan, ma quando il principe Mikhail riguadagnò il regno riportò l'icona a Vladimir. L'immagine sacra sopravvisse a terribili incendi, nel 1185 e nel 1193 sotto il principe Vsevolod III; al terremoto del 1230; alle invasioni tatare del 1238-9. La cattedrale e la sua icona erano meta di pellegrinaggi di gente comune e principi. Nel 1380 le truppe di Dmitrij Donskoj vennero a chiedere protezione alla Vergine prima della vittoriosa battaglia di Kulikovo. Poi lentamente Vladimir iniziò il suo declino in contrapposizione all'ascesa di Mosca e nel 1395 l'icona della Madonna fu portata a Mosca nella cattedrale della Dormizione del Cremlino; al suo posto rimase a Vladimir una copia dipinta dal Metropolita Pietro. Dal 1930 l'immagine è conservata nella Galleria Tretjakov. Dal punto di vista iconografico, è del tipo "Eleusa" ("della tenerezza"), che costituisce forse la raffigurazione della Madre di Dio più diffusa. Infatti innumerevoli riproduzioni di questa icona si trovano nelle chiese e nelle case russe. La nostra icona, della celebre scuola di Choluj e dell'ultimo quarto del secolo XIX, raffigura su tavola lignea a tempera all'uovo su fondo mecca inciso e bulinato, la "Madre di Dio della Tenerezza": la madre stringe affettuosamente il figlio contro il petto, tuttavia, il suo volto, fine e aristocratico, non esprime gioia: gli occhi profondi, pieni di tristezza, sembrano guardare "all'interno" con espressione misteriosa ed afflitta: conosce cquale futuro attende al Figlio, conscia dell'attuarsi del disegno redentivo che attraverso di lei si compie. Anche il volto del Bambino riflette gravità e concentrazione. La Vergine è rappresentata a mezzo busto, col classico maphorion rosso su veste blu. Tiene il Bambino, ds'oro vestito, sul braccio destro e lo stringe contro di sé. Inclinando la testa, tocca con la sua guancia quella del Figlio, che risponde appoggiando la mano destra sulla Madre e cingendole il collo con la sinistra: è da questo gesto di tenerezza che l'icona prende il nome; caratteristico è anche il piedino sinistro rovesciato all'indietro nell'impeto dello slancio dell'abbraccio. L'Oklad, che arricchisce il dipinto formando una cornice e nimbi arabescati, è in argento sbalzato e cesellato. Punzoni di Mosca, 1895, L·O di Lev Oleks maestro di saggio attivo a Mosca dal 1890 al 1896; M.M monogramma dell'argentiere Mikhail Vasilbevich Maslov attivo a Mosca dal 1891 al 1896.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE