Circoncisione di Gesù

dipinto, ca. 1615 - 1620

Nel tempio, al cntro, si vede l'altare sopra il quale è tenuto sospeso Gesù Bambino; a destra vi sono la Madonna e san Giuseppe; a sinistra vi è il sommo sacerdote intento a circoncidere il Bambino.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA OLIO SU TELA
  • ATTRIBUZIONI Giugno Francesco (1577/ 1621)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi. Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • INDIRIZZO Via Bernardino Varisco, 9, Chiari (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dopo il restauro del 1996 il dipinto ha riacquistato la smagliante gamma cromatica tipica dell'artista e ha permesso a Angelo Loda di approfondire i nessi stilistici tra quest'opera e l'intera attività artistica del Giugno a partire proprio dalla Circoncisione (firmata e datata 1608), conservata nel presbiterio della chiesa bresciana di Santa Maria delle Grazie. La tela entrò in Pinacoteca prima del 1917, quando Rivetti l'attribuì a Palma il Giovane e con tale attribuzione fu tenuta anche da Lancini. Solo Terraroli ha ricondotto l'opera al Giugno in base a criteri stilistici, avvalorati grazie all'approfondimento di Loda dalla menzione del dipinto, seppure con il titolo errato di Presentazione al tempio, nel Giardino della Pittura di Francesco Paglia che lo vedeva nella sua collocazione originaria nel distrutto oratorio del Santo Nome di Gesù (detto del Rosso per il colore della cappa indossata da questi confratelli; Rivetti L., 1925, p. 83) di Chiari dal quale fu rimosso in epoca imprecisata e, dopo un periodo di deposito presso la parrocchiale di Chiari fu depositato in Pinacoteca dove figura, già dall'Inventario del 1918 come opera di proprietà della Fabbriceria Parrocchiale. Cronologicamente il dipinto, come ha osservato Terraroli (1991, p. 28) è assegnabile agli anni 1615-1620, in concomitanza con la realizzazione di altre opere per Chiari come la pala raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi Faustino e Giovita, un tempo pala dell'altare maggiore della parrocchiale e oggi nella Pinacoteca Repossi (inv. n. D00043) e due tele raffiguranti San Diego d'Alcalà e Sant'Antonio da Padova (quest'ultima firmata) per la chiesa francescana di San Bernardino. Lo stile del Giugno in quest'opera rivela la forte dipendenza dell'artista dalla maniera di Palma il Giovane "in particolare [nel]l'ignudo in primo piano, la minuzia descrittiva del ricamo della tovaglia e delle frange del kilim sottostante, l'ambientazione chiesastica di taglio classicista" (Loda, 1996, p. 14). Qui, poi, l'artista, si rivela meno debitore alla sintassi manierista che caratterizza la scena dipinta per la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Brescia e concepisce la scena con un rigoroso impianto piramidale che rende più compatta la composizione e conferendole un tono di maggiore intensità devozionale, coniugato con un più equilibrato sentimento del colore la cui brillantezza è giocata attraverso accordi chiaroscurali sapienti e ricchi di variazioni atmosferiche.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente ecclesiastico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Giugno Francesco (1577/ 1621)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'