Santi Faustino e Giovita

dipinto, ca. 1660 - ca. 1679

I due santi Faustino e Giovita sono raffigurati in piedi in primo piano, quello di sinistra è in posizione quasi frontale, mentre quello di destra è girato verso sinistra ed appare quasi di profilo; sono vestiti da soldati romani e tengono in mano la palma del martirio; il santo di destra guarda l'osservatore mentre con la sua mano destra indica una croce tripla che appare in cielo in mezzo ad una gloria d'angeli.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA OLIO SU TELA
  • ATTRIBUZIONI Cozza Giovanni (1629/ 1678)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi. Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • INDIRIZZO Via Bernardino Varisco, 9, Chiari (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è menzionato per la prima volta nell'inventario del 1918 dove appare con l'attribuzione al Cozza al n. 78. Né in questo né negli inventari successivi si sostiene l'attribuzione al meridionale Franceco Cozza, come invece scrive Terraroli, ma si recensisce solamente il cognome dell'artista che può essere a ragione identificato nel vicentino Giovanni Cozza, allievo di Giulio Carpinoni e influenzato in qualche modo dalla pittura sfrangiata di Francesco Maffei. I caratteri veneti dell'entroterra sono ben visibili nella morbidezza del chiaroscuro e nella scioltezza del tratto. Soprattutto la parte alta richiama, oltre alla pittura vicentina, il fare pittorico del veronese Carlo Ridolfi, elemento che non fa che confermare l'attendibilità dell'ambito nel quale collocare la tela. Sebbene usualmente più disegnato nella sua pittura, Giovanni Cozza, a motivo dell'attribuzione antica (plausibile perché collegata a un nome per nulla altisonante e conosciuto e per questo forse desunta da qualche documento oggi non più in nostro possesso) pare l'artista più idoneo per la paternità di questo dipinto. L'opera, proveniente da un oratorio clarense non identificato, testimonia il culto dei santi Faustino e Giovita attestato in tutta la diocesi e particolarmente nel capoluogo e in diverse parrocchie tra le quali Chiari, connesso alla loro funzione mediatrice bene espressa nel culto alla Santa Croce adorata come reliquia insigne nel Duomo di Brescia con la foggia designata in questo stesso dipinto.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente ecclesiastico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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