Ritratto del beato Paolo Bigoni da Chiari
dipinto,
ca. 1760 - ca. 1769
Teosa Giovanni Battista (attr.)
1720/ 1796
Beato Paolo Bigoni è raffigurato in ginocchio verso destra con una mano al petto ed un'altra alzata in segno di accettazione di una chiamata rappresentata da un raggio di luce che proviene dall'angolo superiore destro della tela; in basso a sinistra si trova la mitra.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
OLIO SU TELA
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ATTRIBUZIONI
Teosa Giovanni Battista (attr.)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi. Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi
- LOCALIZZAZIONE Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
- INDIRIZZO Via Bernardino Varisco, 9, Chiari (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il personaggio, in abito religioso nero, è riconoscibile nel beato Paolo Bigoni da Chiari, servita, grazie alla lunga iscrizione che ne ricorda l'origine, il cursus honorum e l'età veneranda di 101 anni, raggiunta dal religioso nel ritiro di Monte Granaldo nel 1510. Il dipinto è stato erroneamente identificato da Terraroli con quello visto da Rivetti (1918, p. 106) nella sagrestia della parrocchiale; in effetti esiste in quella sagrestia un altro dipinto del beato Bigoni riproducente la stessa iscrizione e della medesima impostazione, ma di qualità molto superiore. Tale ritratto, insieme a quello di altri clarensi illustri fu realizzato con tutta probabilità da Giuseppe Teosa durante la prepositura di Stefano Antonio Morcelli, così com'è ricordato nelle sue Memorie della Prepositura Clarense. Si può ipotizzare che il ritratto ora nella Pinacoteca Repossi fosse un tempo esposto nella sagrestia della parrocchiale e servisse da modello per quello realizzato da Giuseppe Teosa che lo dovette sostituire. Da lì in epoca imprecisata passò nel patrimonio della Fondazione Morcelli Repossi. In base a criteri stilistici è possibile accogliere la proposta di Terraroli che attribuisce l'opera a un pittore bresciano a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Più precisamente, le molte tangenze con le opere firmate di Giovan Battista Teosa conservate in Pinacoteca, oltre che il Ritratto del prevosto Pietro Faglia presente nella sagrestia della parrocchiale di Chiari, fanno propendere per un'attribuzione del ritratto Bigoni al padre di Giuseppe Teosa per il medesimo linguaggio tagliente e spigoloso, la semplificazione spaziale e la stilizzazione dei rapporti chiaroscurali.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0