Ritratto di Giovanni Mazzotti Biancinelli e della sua famiglia

dipinto, post 1901 - ante 1901

Giovanni Mazzotti Biancinelli, elegantemente vestito, è raffigurato in primo piano a sinistra, seduto davanti allo scrittoio, in meditazione; in secondo piano a destra, si vedono le sue tre figlie che si affacciano alla porta dello studio a controllare se tutto è a posto; alle sue spalle, a vegliarlo, si vede lo spirito della moglie e della figlia, ormai defunte, e di un angelo.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA OLIO SU TELA
  • ATTRIBUZIONI Andreoli Attilio (1877/ 1950)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi. Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • INDIRIZZO Via Bernardino Varisco, 9, Chiari (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, giunto nelle collezioni della Pinacoteca Repossi grazie al lascito della contessa Lucrezia Mazzotti Faglia, è concepito con notevole complessità sia compositiva che psicologica. Realizzato nel 1901, in stretto contatto con altri ritratti eseguiti per alcuni personaggi clarensi, come i ritratti di Luigi Cogi e della moglie Maria Luisa Zinelli Cogi (oggi nella stessa Pinacoteca; inv. nn. D00005-D00006), come questi presenta una materia ricca, sugosa e franta, una pennellata ricca di sprezzature e riduzioni del pigmento a sottili filamenti colorati che sono in tutto eredi della contemporanea pittura simbolista conosciuta dal pittore attraverso la frequentazione dell'Accademia di Brera. Da qui anche il diretto rapporto con il realismo lombardo di fine Ottocento già mitigato, però, attraverso la lezione sapida della Scapigliatura i cui tratti peculiari sono ben visibili nel trattamento selettivo dei particolari fino allo smaterializzarsi della forma che, come afferma Colusso (1994, p. 40), spinge l'artista a "evidenziare e definire solo alcune parti dell'immagine, usando un colore sprezzato che risale ai pittori scapigliati, accentuando taluni particolari su cui si coagula la luce". Il tratto di compiaciuta osservazione realistica che rimbalza sui diversi oggetti che connotano l'ambiente borghese di fine Ottocento, dallo scrittoio ricolmo di carte all'abbigliamento dei personaggi, fino al tocco luccicante della catena dell'orologio da tasca del Mazzotti e alla curiosità tra il benevolo e il pettegolo che si stampa sul viso delle tre figlie nascoste dal pesante tendaggio, si sfalda in quest'opera in una sorta di pulviscolo materico che si allenta via via ci si avvicina all'elemento visionario, reso con filamenti di colore che avvicinano questo brano piuttosto alla pittura di Previati e al suo simbolismo magico e trasportano tutta la narrazione, raccolta attorno al viso pensieroso ed enigmatico del Mazzotti, su un piano di più intima, compiaciuta serenità spirituale.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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